Sono 16 le città italiane che illumineranno un monumento simbolo in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2023 per sostenere la campagna dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati.
Nelle notti del 19 e del 20 giugno la Fontana del Calamo di Ancona, la Fontana monumentale di Piazza Aldo Moro a Bari, la Porta San Giacomo di Bergamo, la scultura di Nardo Dunchi “Armonie di Luce” di Carrara, la Statua de Il Cavatore di Catanzaro, le porte storiche (Torre San Niccolò, Porta alla Croce in Piazza Beccaria, Porta San Gallo in Piazza della Libertà, Porta al Prato, Porta Romana, Porta San Frediano) di Firenze, la Fontana di Piazza de Ferrari a Genova, la Porta d’Europa a Lampedusa, la Fontana del Nettuno a Napoli, il Teatro Massimo a Palermo, il Palazzo Senatorio a Roma, il centro culturale “Spazio Meno Assenza” di Pozzallo, il Palazzo di Città a Taranto , la Mole Antonelliana a Torino, la Fontana del Nettuno a Trieste e la Gran Guardia a Verona si tingeranno di blu in un’espressione di solidarietà con i rifugiati e per sostenere la campagna Hope Away from Home dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati che mira ad accendere i riflettori su quanto tutti noi possiamo fare per dare ai rifugiati più speranza e più opportunità mentre sono lontani da casa.
“Tutti traiamo beneficio dai legami umani e dal senso di appartenenza. Per i rifugiati lontani da casa, poter contribuire alla vita della comunità significa sentirsi parte di essa. Per questo motivo la partecipazione di così tante città italiane a questa iniziativa, a dimostrazione dell’impegno che i Comuni in Italia stanno portando avanti per garantire la piena inclusione dei rifugiati e richiedenti asilo, è ancora più importante”. Dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
Per potenziare la collaborazione sull’integrazione di chi è stato costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni e favorire lo scambio di pratiche ed esperienze fra città, UNHCR e i comuni di Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino hanno redatto e sottoscritto la Carta per l’integrazione dei rifugiati.