Vittoria (Rg) – Riannodare i fili della memoria, legare l’arte contemporanea alla storia siciliana. Offrire un modello di bellezza che si nutre nel ricordo di riti ancestrali, che hanno caratterizzato, per secoli il modo di vivere delle popolazioni dei paesi siciliani. È questo l’obiettivo di “Sicilian Vintages. Mi vesto d’antico”, la mostra ideata da Toni Campo, Francesco Palazzolo, Kristo Neziraj, Antonio Musumeci e Semmy Mele che sarà ospitata in tutti i fine settimana di giugno a “La Corte del Vespro” (contrada Bastonaca, Vittoria).
La mostra sarà inaugurata il 10 giugno, alle 17. Sarà aperta il 10, 11, 17, 18, 24, 25 giugno, dalle 17 alle 23. L’ingresso è gratuito.
La mostra presenta fotografie e digital art di abiti d’epoca, costumi siciliani dal 1800 al 1945, che fanno parte della collezione del Museo del Costume e della moda siciliana, di Palazzo Cupane, a Mirto (Messina), che rappresenta il modo di vestire dei siciliani nell’arco di oltre due secoli raccontando la storia del costume non solo come manufatto, ma soprattutto in chiave antropologica ed etnografica.
Toni Campo, fotografo di moda, ha posato lo sguardo e puntato l’obiettivo su alcuni costumi d’epoca, provenienti tutti da collezioni private, ma indossati oggi da modelli e modelle che riescono a garantire, in qualche modo, il legame forte tra le movenze, gli sguardi e gli atteggiamenti contemporanei e gli abiti del passato. Dalla collezione di Palazzo Cupane, a Mirto spiccano il costume da contadina, un abito da sposa, la giubba del giudice di corte, la giubba dei Giudei, i bustier con le ossa di balena, ora indossati da giovani modelli e la marionetta, antico gioco delle bambine della nobiltà siciliana. Le foto sono state realizzate da Toni Campo nel 2011, in collaborazione con i due artisti Antonio Musumeci e Semmy Mele che hanno curato il beauty style dei modelli e delle modelle. Musumeci e Mele, dopo una lunga esperienza nel campo della Fashion System, operano ora in Sicilia. Musumeci è art director di Rica Group, mentre Semmy Mele si occupa dei prodotti di cosmesi. Francesco Palazzolo, set designer ha curato lo styling e l’allestimento della mostra.
Le foto allestite a “La Corte del Vespro” (dimensione 100 x 150) sono inserite in un contesto tipico della civiltà agreste, ricavato all’interno di un’antica carretteria.
Oggi si unisce al gruppo un altro giovane artista, il vittoriese Kristo Neziraj, che ha realizzato un trittico che riprende i temi della civiltà contadina siciliana, proponendo, pittoricamente, dei dettagli degli antichi costumi.
«Il costume – spiega Francesco Palazzolo – è una manifestazione della nostra vita materiale, ma contiene in sè anche usanze e riti che costituiscono la vita sociale e spirituale, la cultura di un popolo. Le usanze sono la trazione comportamentale di una collettività. Attraverso questa mostra noi vogliamo proporre uno studio delle abitudini, delle culture e delle tradizioni, anche religiose, della società siciliana dei secoli scorsi».
«Indossare degli antichi costumi – aggiunge Toni Campo – significa indossare una storia e una tradizione, indossare la nostra eredità. I modelli lo hanno fatto calandosi nella vita del tempo, ma restando, comunque, espressione della contemporaneità. Le foto sono un mix di tradizione e di modernità capace di offrire uno spaccato nuovo della memoria siciliana».
L’arte contemporanea di Kristo Neziraj si fonde con le foto di Toni Campo in una nuova proposta interpretativa. «L’arte – spiega Neziraj – aiuta a rivalutare e valorizzare ciò che c’è nella storia degli uomini e a renderlo unico. Attraverso i miei disegni ho voluto cogliere l’essenzialità della moda siciliana antica, legandoli alle foto di Toni Campo e presentando, all’interno della mostra, un unico filo conduttore che lega le diverse espressioni artistiche».
L’unione dei cinque artisti sfocia in un nuovo progetto che lega l’arte alla custodia e valorizzazione del patrimonio storico ed etnografico. L’evento é sostenuto anche da Vittoria Tomatoes, Cimel e Museo Enologos.
La mostra diventerà itinerante e proseguirà nei prossimi mesi con tappe in altre città siciliane.