Palermo – Tutto ebbe inizio con la riforma del Governo Amato approvata con il Decreto Legislativo n. 502 del dicembre 1992, che ha trasformato gli Ospedali in Aziende Ospedaliere.
Questa apparente semplicistica soluzione, che teoricamente mirava ad eliminare gli sprechi del settore, ha di fatto messo in discussione l’Art. 32 della Costituzione Italiana che introduceva il doppio valore della salute sia come un diritto individuale inviolabile e assoluto che come un bene di rilevanza collettiva.
Evidenziamo anche che l’Italia è stata la prima in Europa a riconoscere il diritto alla salute nella sua Costituzione.
Ma con la Riforma del Governo Amato, rafforzata poi dal Decreto Bindi del 1999, vengono spazzati via tutti i buoni propositi dei padri della Costituzione Italiana.
Da allora il Sistema Sanitario Nazionale Italiano inizia una continua caduta verso il baratro, passando dalla primaria importanza verso il bene comune della salute degli italiani, alla preminente importanza dell’aspetto economico, trasformando gli Ospedali in grandi aziende produttive attente agli utili ed al pareggio di bilancio a totale discapito dei cittadini.
Oggi è arrivato il momento, dichiara il Segretario Regionale Sinalp Andrea Monteleone, di ripensare il SSN, che a causa delle riforme imposte da scelte ideologiche e politiche errate, si è dimostrato fallimentare e non adeguato ai bisogni di sicurezza e salute dei cittadini.
La Delegata Sanità Sinalp Natascia Pisana evidenzia le ormai famigerate liste d’attesa infinite, ma facilmente evitabili se si accetta di pagare transitando nel servizio sanitario privato.
Medici che sempre di più decidono di abbandonare il SSN per transitare nel sistema sanitario privato o peggio ancora di trasferirsi presso altre nazioni che hanno investito meglio e di più sui propri professionisti.
I Pronto Soccorso sono sempre di più ambienti violenti e non gestibili dove spesso si va non per avere un pronto ristoro dei problemi accusati, ma per bivaccare intere giornate prima di poter avere un minimo conforto sul proprio stato di salute, e rincara la dose la Responsabile del Comparto Salute Sinalp Vittoria Di Bella, certa politica parla anche di chiuderne alcuni col l’assurda motivazione “di razionalizzare la spesa” non ammettendo che gli sprechi si combattono con le indagini, i controlli, le analisi di spesa, e denunciando ed arrestando chi ruba la salute dei cittadini.
Ma la cosa più assurda è che a fronte di malati di tumore che non riescono a fare gli esami o gli interventi in tempo per salvarsi la vita, il Governo pur avendo incrementato il Fondo Sanitario Nazionale ha ignorato che l’incidenza della spesa sanitaria approvata, rispetto al PIL, è comunque in preoccupante calo.
Continuare a dichiarare che i Ministri della Salute debbono guardare alle riforme per accrescere la qualità e l’efficienza delle prestazioni è semplicemente non voler ammettere cosa sta succedendo nella nostra società, cosa stanno subendo i cittadini italiani, e voler pervicacemente continuare a guardare solo l’aspetto economico e di bilancio, ma non quello sociale dei cittadini.
Per inseguire questa catastrofica parità di bilancio la Sicilia ha riformato l’intera rete ospedaliera regionale creando un sistema di reparti che variano non più all’interno del singolo ospedale ma all’interno di una rete ospedaliera almeno provinciale ed in alcuni casi anche ragionale.
Questo agire, dichiara Natascia Pisana, sta portando alla chiusura di interi reparti se non l’intero ospedale per come stà avvenendo con l’Ospedale di Caltagirone, di Sant’Agata o come sta avvenendo per il reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale di Taormina.
Come se non bastasse, dichiara Vittoria Di Bella, il Governo Gentiloni approva il Decreto del 12 gennaio 2017 che va ad integrare e modificare il sistema di analisi del Livelli Essenziali di Assistenza, LEA, di fatto approvando la regola che vanno garantiti solo i livelli di base, per tutto il resto c’è la sanità privata che può subentrare con costi e gravami interamente a carico dei cittadini.
Sanità privata che a sua volta per poter mantenere i servizi sanitari in convenzione deve investire ingenti somme che lo Stato non riconosce.
La politica deve avere il coraggio e la dignità di capire che si deve investire ed incentivare sul capitale umano professionale sanitario.
Oggi tutti gli operatori sanitari vengono demotivati ed incentivati alla fuga dal SSN visto il continuo peggioramento delle loro condizioni di lavoro e il blocco degli stipendi che li costringe a lavorare per una paga bloccata a circa 10 anni fa.
Come Sinalp siamo a fianco degli operatori sanitari che giornalmente subiscono questa “mala gestio” dalla politica, ed invitiamo il Governo Meloni per le sue competenze, ed il Governo Schifani per la Regione Siciliana, a cambiare rotta ammettendo che diventa prioritario investire nel capitale umano affinchè si possa ridare autorevolezza e professionalità ad un intero comparto abbandonato dai precedenti Governi,
Chiediamo a questi politici il coraggio di modificare l’assurdo sistema dell’accesso a numero chiuso alle facoltà di Medicina lasciando alla professionalità e capacità la naturale selezione dei futuri professionisti.
Basta con il primato del pareggio di bilancio che uccide tantissimi cittadini che non possono curarsi nel sistema privato, e torniamo agli Ospedali come presidi sanitari dei territori.