Messina – “Stranamente viene divulgato in queste ore un articolo della testata on-line giornalistica Voce di popolo, risalente al mese di gennaio 2023, dal titolo ”SILPOL: vinto il ricorso, si annulla la riorganizzazione comunale voluta da De Luca”, nel quale leggendo il testo si fa riferimento ad un ricorso straordinario al Presidente della Regione siciliana promosso dal sindacato SILPOL e riguardante vicende organizzative attinenti il Corpo di Polizia Municipale per le quali, le doglianze espresse dal sindacato nel ricorso al Presidente della regione, sono state accolte”. È quanto comunica in una nota l’Amministrazione comunale. “Il titolo è chiaramente fuorviante – prosegue il documento – in quanto la riorganizzazione della macchina amministrativa avviata nel 2019 dal sindaco Cateno De Luca e dalla sua Giunta con la delibera n. 485 è pienamente legittima. Infatti è di pochi giorni addietro la sentenza depositata il 15 maggio con la quale il Tar di Catania ha dato ragione al Comune di Messina nel contenzioso innescato da otto dirigenti comunali e dai sindacati Fedirets e Diracom che avevano fatto ricorso per opporsi ai provvedimenti adottati dal sindaco Cateno De Luca e dalla sua Giunta Municipale per riorganizzare la macchina amministrativa attraverso la riduzione del numero dei Dipartimenti da 23 a 8 e la correlata riduzione del numero dei dirigenti in dotazione organica da 23 a 9 con la dichiarazione di eccedenza di tre dirigenti per i quali poi, è stato risolto il rapporto di lavoro.
Il Tar già aveva rigettato la richiesta cautelare di sospensiva e/o annullamento della delibera di G.M. n. 485 del 22 luglio 2019, e nel pronunciarsi definitivamente nel merito della legittimità dell’azione di snellimento della macchina organizzativa oltre a certificarne la legittimità ne riconosce l’efficacia ritenendo che l’accorpamento delle strutture organizzative interne dell’Ente risulta ‘certamente coerente con la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, e con le sue progressive rimodulazioni’ e che ‘l’atto impugnato, ….appare comunque in linea con le politiche di risparmio di spesa da adottare per fronteggiare la crisi finanziaria dell’Ente e, comunque strettamente consequenziale alle misure di riorganizzazione adottate dopo l’adozione del predetto Piano”, e che “la misura, in sé considerata, potrebbe produrre, infatti, all’opposto, un recupero di efficienza complessiva (oltre che di economicità) dell’attività amministrativa’.
Il TAR conferma dunque la bontà e l’efficacia delle politiche di risparmio della spesa che complessivamente hanno riguardato la dirigenza comunale e che, oltre alla riduzione delle strutture di livello dirigenziale e del numero dei dirigenti, ha visto altresì il recupero di euro €. 3.091.384,55 a seguito della rideterminazione dei fondi per il loro trattamento accessorio che negli anni dal 2010 al 2018 era risultata errata in eccesso, e il risparmio di € 3.352.699,03 per mancata erogazione della retribuzione di risultato relativa alle annualità 2010 – 2018 non dovuta in assenza dei presupposti di legge”.