Roma – Dal 10 marzo al Museo di Roma “Libri al Museo”.Un ciclo di presentazioni di volumi a tema storico-artistico che coinvolgerà, nei mesi successivi, diversi Musei Civici della Capitale. Prossimo appuntamento in programma il 23 maggio.
«Ha preso il via il 10 marzo scorso “Libri al Museo”, una rassegna a cura della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, che intende ospitare in varie sedi museali la presentazione di pubblicazioni dedicate alla storia dell’arte, alla museologia e ai beni culturali. Aperte al pubblico, le presentazioni coinvolgeranno autori ed esperti del settore, mettendo al corrente i visitatori sulle novità e sul dibattito attuale.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Nel prossimo appuntamento, in programma martedì 23 maggio alle 16.30 nella Sala Pietro da Cortona della Pinacoteca Capitolina, ai Musei Capitolini (Piazza del Campidoglio), verrà presentato il volume: Storia pittorica della Italia. Dal Risorgimento delle Belle Arti fin presso al fine del XVIII secolo (Einaudi) di Luigi Lanzi, a cura di Paolo Pastres. La presentazione si concluderà con una visita ai dipinti della Pinacoteca citati dall’autore.
Il peso dell’eredità lanziana nella storia dell’arte non lasciò indifferente neppure Benedetto Croce, il quale nel 1921 lo ricordò nella Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, con parole che riecheggiano quelle di Cicognara: «non si negano punto le benemerenze del Lanzi in quanto diligente raccoglitore e lucido ordinatore di notizie», rilevando però che in lui «ciò che soprattutto spiaceva era la passività del giudizio artistico», che si «abbandonava docile e sommesso all’opinione comune e alle autorità, lodandosi di questo suo procedere come di doverosa modestia». Dunque, l’indiscutibile grandiosità dell’impianto della Storia pittorica non poteva certo sfuggire al filosofo partenopeo, eppure egli, sulla scia di Selvatico, cercò in essa quello che non poteva esserci, cioè esplicite prese di posizione con plastici giudizi personali, della cui assenza rimprovera l’autore; tuttavia quei caratteri che egli desiderava in realtà erano presenti, ma non fu in grado di trovarli, dato che si possono ricavare solo in filigrana e dal concatenarsi delle notizie proposte, non per «modestia», ma per l’impiego di un raffinato metodo, grazie al quale la selezione dei dati storici e la loro presentazione è essa stessa un atto critico in grado di riflettere una visione originale e pienamente autonoma.
(…) Certo, la Storia pittorica continuò a lungo a rappresentare un prezioso strumento di lavoro per gli storici dell’arte, che la consultarono costantemente, non fosse altro per avere a disposizione un diligente e ordinato compendio, secondo l’ipse dixit crociano. Nondimeno, i lettori più acuti ne avvertirono pienamente le potenzialità e tra essi spicca Roberto Longhi, la cui attenzione rivolta a Lanzi è stata in più occasioni oggetto di approfondimenti, il quale per altro ebbe anche il merito di porre in rilievo, in modo icastico, la qualità letteraria della prosa impiegata da Lanzi, riscontrandovi un nitore che anticipava quello manzoniano».
Interverranno:
Ilaria Miarelli Mariani – Direttrice della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolini
Massimiliano Rossi –Università del Salento
Matteo Lanfranconi –Direttore Scuderie del Quirinale
Paolo Pastres – Curatore del volume
Museo di Roma, Piazza San Pantaleo, 10 e Piazza Navona, 2
Info:
Telefono: 060608 (attivo tutti i giorni ore 9.00-19.00)
Giuseppe Longo