Casteldacci (Palermo) – Se n’è andata all’età di 96 anni, Santa Raia, figlia di Andrea, segretario della Camera del lavoro di Casteldaccia, assassinato dalla mafia il 5 agosto 1944, il primo della lunga strage di sindacalisti uccisi nel secondo dopoguerra.
“Nonna Santa”, come affettuosamente la chiamavamo noi della Cgil – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino Paternostro, del dipartimento Legalità e memoria storica Cgil Palermo – per tutta la vita è stata testimone dell’impegno e delle lotte del padre a difesa dei lavoratori e dei ceti sociali più deboli di Casteldaccia. La ricordiamo mentre teneva tra le mani la foto di papà Andrea e raccontava del coraggio e della determinazione con cui, da componente della commissione per i ‘granai del popolo’, contrastava i mafiosi e i politici corrotti del paese”.
“La ricordiamo ancora- aggiungono Ridulfo e Paternostro – mentre ci raccontava l’ultima sera del padre, la sera di agosto in cui killer spietati uccisero Andrea Raia per impedirgli di continuare a difendere la povera gente in quel difficile secondo dopoguerra in Sicilia. Non ebbe giustizia in vita Andrea Raia. E questo era il grande rammarico della figlia che, fino a quando le forze gliel’hanno consentito, ogni anno era con noi a ricordare il padre nelle iniziative che insieme si organizzavano”.
“Santa Raia – proseguono Mario Ridulfo e Dino Paternostro – è stata la figlia coraggiosa di un dirigente sindacale vittima innocente di mafia, che onora la storia della Sicilia democratica e che noi non dimenticheremo mai. Un abbraccio ai suoi familiari e, in particolare, ai nipoti Davide e Daniele, con i quali continueremo insieme un percorso a difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini onesti”.