Gli interventi delle scuole e la prima presentazione del 6° rapporto nazionale su “Agromafie e caporalato” dell’osservatorio intitolato al sindacalista
Palermo – A Corleone, per il 75° anniversario dell’assassinio di Placido Rizzotto, i fiori al cimitero, gli interventi delle scuole e presentazione del 6° rapporto su “Agromafie e caporalato”.
Sarà l’occasione per Cgil Palermo e Flai Cgil Palermo per fare il punto, ricordando l’esempio del sindacalista ucciso, sul ruolo del sindacato e sull’impegno nella lotta contro lo sfruttamento in agricoltura.
Alle 8.30 deposizione di una corona di fiori sulla tomba di Placido Rizzotto. Alle 9.30 a piazza Garibaldi lettura delle poesie a cura degli alunni delle scuole elementari e medie di Corleone. Dopo il saluto dei familiari del sindacalista intervengono: Dino Paternostro, dipartimento Legalità e memoria storica della Cgil Palermo, il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, Fausto Clemente, Anpi Palermo, Mimmo Pistone, Legacoop Sicilia, Francesco Citarda, Libera Palermo, Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del Lavoro di Corleone, Dario Fazzese, segretario generale Flai Cgil Palermo e Gabriella Messina, segretaria Cgil Sicilia.
Alle ore 10,30, nell’aula consiliare, sarà presentato il 6° rapporto su “Agromafie e caporalato” dell’osservatorio Placido Rizzotto. Saluti del presidente del consiglio comunale Pio Siragusa. Coordina la giornalista Frida Nacinovich. Intervengono: Matteo Bellogni dell’Osservatorio Placido Rizzotto, Jean Renè Bilongo, segretario Flai Cgil nazionale, Roberta Schillaci, commissione antimafia Ars, Raimondo Nocito, gruppo CC. Tutela lavoro Sicilia, Giuseppe Tango, giudice della sezione lavoro del Tribunale Palermo, Tonino Russo, segretario generale Flai Cgil Sicilia. Conclude i lavori il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo.
“Da partigiano e sindacalista, nel secondo dopoguerra, Placido Rizzotto ci ha insegnato a coniugare la lotta per la libertà con la lotta per i diritti sociali. Oggi, a 75 anni dal suo sacrificio – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino Paternostro, del dipartimento Legalità e memoria storica della Cgil Palermo – Rizzotto ci parla ancora con l’osservatorio a lui intestato, ricordandoci che lo sfruttamento del lavoro, in agricoltura come in altri settori, purtroppo non è finito. Anzi, bisogna moltiplicare gli sforzi per tutelare le troppe persone ancora senza diritti. La forza per portare avanti con rinnovata energia questa battaglia ce la danno ancora una volta i nostri ragazzi che, recentemente, in una scuola di Corleone, dovendo affiancare al patrono San Leoluca un santo ‘laico’, hanno scelto di indicare Placido Rizzotto come esempio di impegno sociale e civile”.
Per la Flai Cgil Palermo, la storia di Placido Rizzotto, la sua vita dedicata al movimento bracciantile sta lì a ricordare ogni giorno che nel contrasto alle mafie, insieme all’azione svolta dalle forze dell’ordine, è necessario riscoprire il protagonismo della società civile. “In particolare nella lotta allo sfruttamento e alla marginalità sociale – dichiara Dario Fazzese, segretario generale Flai Cgil Palermo – che sono le condizioni sulle quali cosa nostra ha costruito il proprio consenso e la propria forza. Anche per queste ragioni vogliamo ricordare la storia di Placido, attualizzando le sue battaglie, con la presentazione del rapporto annuale sullo sfruttamento del lavoro nei campi e sulle agromafie, promosso dal centro studi della Flai nazionale, che porta proprio il nome del sindacalista ucciso dalla mafia nel 1947, dimostrando come, negli anni, cambiano le forme ma certi fenomeni persistono ancora oggi”.
Per la Camera del Lavoro di Corleone “quella di Placido Rizzotto è una storia che profuma di terra e di lotta”. “Un lavoratore a guida dei lavoratori, che nel sogno di una società più giusta sfidò mafia e putiri – dice il segretario Cosimo Lo Sciuto – Placido Rizzotto è la sintesi di cosa vuol dire fare sindacato e di cosa significa essere sindacato. Venerdì ricorderemo il suo impegno e cercheremo di definire le sfide, alcune ataviche, che attanagliano il mondo del lavoro. Con la presentazione del rapporto, onorati che l’osservatorio abbia scelto di farlo proprio a Corleone, analizzeremo i dati e gli spunti di rilievo, assieme a istituzioni e autorità, utili nel contrasto e nella repressione al lavoro nero e a ogni forma di sfruttamento”.