Palermo – «L’intervento di contrasto alle tossicodipendenze presentato dall’amministrazione comunale è certamente un elemento positivo, anche se giunti a questo punto ci saremmo aspettati un piano complessivo e non un solo intervento, parziale ed incompleto.
Il primo elemento che emerge in modo eclatante è il ricorso ai fondi della legge 285, che finanzia la promozione del benessere di infanzia e adolescenza, per un intervento dunque rivolto unicamente a minorenni. Quali risposte pensiamo di poter dare alle famiglie dei tantissimi ragazzi e delle tantissime ragazze che hanno più di 18 anni e già oggi si trovano in condizioni di dipendenza da sostanze?
E non solo per questa ragione siamo perplessi circa la scelta del fondo ex lege 285/97 tra altri fondi, ad esempio quelli a disposizione per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, sempre per fare un esempio.
Una scelta con cui si sottraggono risorse a servizi che dovrebbero essere dedicati ai bambini e alle bambine, strutturati e capillari, come ad esempio i centri aggregativi, da anni chiesti da terzo settore e operatori sociali, che preverrebbero davvero il disagio giovanile e la possibile conseguente devianza.
Intervenire con percorsi di prevenzione rivolti ai più giovani è certamente indispensabile ed opportuno, ma di fronte all’emergenza che stiamo vivendo appare soltanto una parte, peraltro piccola, dell’urgente lavoro che serve per salvare vite umane.
Un ulteriore elemento poco chiaro è quello relativo ai tempi e alle modalità pratiche di attuazione degli interventi: come si pensa viste le necessarie procedure di gara di affidare in tempi brevi (entro la primavera) questi servizi?
In questo quadro, l’idea di un camper itinerante rischia di non portare quei risultati positivi che lo stesso strumento ha permesso di raggiungere, anche a Palermo, in altri settori della prevenzione sanitaria.
La collaborazione e la sinergia anche con l’ASP sono indispensabili, ma all’interno di un quadro di presenza sistemica, costante e, ancora, radicata nei quartieri, rispetto alla quale oggi vediamo poco o nulla».
Lo dichiara la consigliera comunale Mariangela Di Gangi.