Ieri il concerto al Gonzaga Campus per raccogliere i fondi a sostegno dei profughi ucraini
Palermo – La musica e i testi di Fabrizio De André per continuare a sperare in una pace possibile ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina. “Dalla guerra alla pace” è stato, infatti, l’evento di solidarietà che si è svolto ieri sera nella cappella di San Giuseppe del Gonzaga Campus: un concerto meditativo per la pace che è stato accompagnato dall’intensa profondità dei testi e della musica di Fabrizio Dè Andrè che ha spaziato dal dramma della guerra e della violenza al desiderio forte di pace. Alla serata, hanno partecipato gli studenti ucraini accolti al Gonzaga che continuano a sognare un futuro diverso.
“Il 3 marzo dell’anno scorso è stata sganciata la prima bomba nella mia città – ha scritto nel suo messaggio Josephine, giovane studentessa ucraina del Gonzaga, oggi accolta da una famiglia palermitana -. Da quel momento in poi, la nostra vita è drasticamente cambiata. Sono davvero contenta che, anche alcuni miei amici, abbiano avuto la fortuna di fuggire in Europa. La guerra sta lasciando un’impronta dentro di noi che non si cancellerà facilmente. La mia vita ha ritrovato un senso solo quando sono arrivata in Italia, dopo un lunghissimo viaggio. Ringrazio il Gonzaga per l’opportunità di formazione che mi sta dando e, soprattutto, per avermi fatto accogliere da una famiglia palermitana che mi vuole molto bene. Io sono stata molto fortunata rispetto a tante altre persone. Ringrazio di cuore, insieme alla mia famiglia che è rimasta in Ucraina, tutti coloro che si stanno prendendo cura di me. Vi prego di continuare ad aiutare il mio Paese”.
La serata, presentata da Francesco Patanè, si è articolata in due parti: nella prima parte sono stati presentati i brani di Faber relativi alla guerra e nella seconda, invece, quelli relativi alla pace, questi ultimi tratti dalla Buona Novella. Tra le canzoni più note è stata cantata “La guerra di Piero” che, proprio nell’incontro dei due soldati – che potremmo immaginare uno russo e l’altro ucraino – è carica di tutta la sua drammatica attualità per i due popoli che sono al fronte: “E mentre marciavi con l’anima in spalle. Vedesti un uomo in fondo alla valle. Che aveva il tuo stesso identico umore. Ma la divisa di un altro colore (…)”. I diversi brani sono stati arricchiti dal commento di p. Vitangelo Denora, conoscitore e studioso delle canzoni di De Andrè e da alcuni spazi di riflessione animati da p. Francesco Cavallini.
“Stasera, siamo tutti insieme per non dimenticare – ha detto p. Vitangelo Denora s.j. direttore generale del Gonzaga Campus – ciò che è, purtroppo, successo un anno fa e che ancora non ha tregua. La nostra comunità, sentendosi profondamente interpellata, ha cercato, fin da subito, di fare dei gesti concreti di solidarietà e di pace. Abbiamo partecipato, infatti, all’accoglienza dei profughi ucraini che attraversavano il confine con la Romania, a Sighet, ma anche all’accoglienza nella nostra scuola di tanti bambini e giovani ucraini in fuga dalla guerra. Fabrizio De Andrè, in tantissimi suoi testi, ha cantato la guerra con le sue vittime, le sue violenze, le sue connivenze e la pace, con il suo cammino spesso tortuoso e mai scontato. Stasera abbiamo voluto mettere insieme la riflessione, la preghiera e l’azione concreta per cantare contro la guerra e per la pace”.
Le somme raccolte, nella serata di ieri, verranno destinate al fondo di solidarietà dedicato al sostegno dei bisogni quotidiani della popolazione colpita dalla guerra e, in particolare, di quelle attualmente ospiti a Sighet, in Romania, nelle case famiglia al confine con l’Ucraina (case famiglia per bambini abbandonati sostenute dal Gonzaga) oggi aperte all’accoglienza dei profughi ucraini.
Davanti ad un pubblico che, in diversi momenti, si è lasciato coinvolgere ed emozionare si sono esibiti: Marco Garbari s.j. (chitarra e voce), Gabriele Sampaolo (mandolino, chitarra e armonica), Antonio Zarcone (pianoforte), Davide Puccio (basso), Luca Trentacoste (batteria), Anna Compagno (voce solista). Inoltre, hanno aperto e chiuso il concerto i giovani (primaria e primary, medie e middle, licei e diploma) coinvolti nel coro diretti dai maestri Antonino Palazzolo e Sara Scandurra.