Urzì (FABI Palermo): ottimo lavoro delle Forze dell’Ordine ma le Banche facciano di più per la sicurezza di dipendenti e clienti
pALERMO – I Carabinieri hanno tratto in arresto i due rapinatori che il 10 Febbraio scorso hanno rapinato il Monte dei Paschi di Partanna in provincia di Trapani portando via circa 67.000 euro e rinchiudendo i dipendenti ed un cliente per circa mezz’ora in un bagno all’interno della filiale.
“Siamo già a cinque rapine nel 2023 – afferma Gabriele Urzi Segretario Provinciale FABI Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo – e purtroppo è un’emergenza da noi più volte annunciata. A Catania poco dopo il Capodanno, i rapinatori si sono introdotti dal muro perimetrale nei locali di una filiale Unicredit in prossimità dell’ora di pranzo, arraffando in pochi minuti il contante presente e si sono dati alla fuga. Il 17 gennaio a Banca Intesa a Villabate (in provincia di Palermo) in corso Vittorio Emanuele sono entrati due rapinatori armati di taglierino e hanno portato via circa 15.000 euro. Il 27 gennaio di nuovo ad Unicredit è la volta di una tentata rapina a Villaggio Mosè ad Agrigento. Uno o due rapinatori, sembrerebbe armati di pistola, con accento spiccatamente catanese, hanno fatto irruzione nei locali della filiale e hanno rinchiuso in un locale clienti e dipendenti. Ma qualcosa deve essere andato storto e i malviventi si sono dati alla fuga dopo avere fallito il tentativo. Il 10 febbraio la rapina con sequestro di persona al Monte dei Paschi di Partanna di cui agli arresti di oggi. Sempre a febbraio, pochi giorni dopo, il 15, rapina al Credito cooperativo San Biagio di largo Dei Pini a Cammarata (Agrigento). I banditi, apparentemente non armati Hanno fatto irruzione nell’istituto di credito minacciando gli impiegati e facendosi consegnare il denaro in cassa, circa 35.000 euro.”
“Le banche sottovalutano il problema – continua Urzì – e i numeri parlano chiaro. Occorrono massicci investimenti in sicurezza prima che accada qualcosa di grave, una migliore organizzazione della sicurezza e interventi mirati ad attuare una più efficace strategia antirapina, sistemi difensivi sofisticati, maggiore formazione del personale. Ma occorre soprattutto ripristinare massicciamente la guardiania armata che costituisce il deterrente principe per i malintenzionati.
Mi pare che le banche facciano affidamento spesso soltanto sull’eccellente lavoro delle Forze dell’Ordine che, oltre ad una efficace opera di prevenzione, molte volte intervengono nella fase successiva all’evento criminoso e non si possono certo sostituire agli apprestamenti di sicurezza di cui tutte le banche si devono dotare. Gli arresti di oggi ne sono una chiara testimonianza. Le banche facciano la loro parte prima che la situazione si aggravi maggiormente.”