Monreale (PA) – I giovani scrivono a Mannino e Sardisco: “Crediamo in voi”
«Tanti messaggi arrivano in queste ore alla casella di postale di Nicolò Mannino e Salvatore Sardisco da parte di giovani che hanno deciso di dare il loro contribuito alla stesura del libro “IL MIO NOME È AMORE”. Un libro dove giovani da tutta Italia stanno trovando una pagina in bianco per scrivere, colorare e incidere quanto portano nel loro cuore e non hanno mai avuto l’opportunità di gridare al mondo. Andre, ci prova e simpaticamente da dell’Unico a Salvatore Sardisco. Leggiamo insieme».
«Egregio professore Mannino,
intanto volevo ringraziarla per il suo intervento in quanto a mio avviso è riuscito a fare ciò che adesso nelle nostre scuole manca un po’, ovvero, il far appassionare, attraverso parole coinvolgenti, chi la stava ascoltando, cosa, che ammetto ritenere una cosa difficile soprattutto con un pubblico giovane come il nostro. Una parte in particolare del suo discorso che mi ha colpito molto è stata quella iniziale in cui lei e il suo collega Unico, anch’egli autore di un bellissimo discorso a mio avviso, avete detto che non avreste utilizzato la parola mafia per evitare di fare a quest’ultima pubblicità. Ed effettivamente pensandoci una macchina così sanguinosa non può meritare di essere pubblicizzata, un meccanismo diventato nemico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tutti quegli uomini messi a tacere con la morte solo per aver scelto da quale parte stare e per ciò che pensavano. Quindi una frase che vorrei lei mettesse nel suo libro non sarà opera mia, ma di un grande uomo, ucciso anch’esso per aver avuto coraggio di prendere una posizione e di dar voce non solo alle sue idee, ma quelle di un intero popolo: sto parlando di Martin Luther King. La frase in questione è: “Per farsi dei nemici non è necessario dichiarare guerra, basta dire quel che si pensa”.
Con questo chiudo e colgo l’occasione per ringraziarla ancora per averci fatto sentire non solo dei semplici alunni, ma “amici”.
Le auguro una buona continuazione e un buon lavoro con il progetto del Parlamento della Legalità.
Giuseppe Longo