Il Comune di Palermo dichiari il dissesto finanziario. Nota di Ciro Lomonte Segretario politico “Siciliani Liberi”
Palermo – “Sappiamo tutti bene che al momento le assunzioni sono bloccate a causa del dissesto finanziario da cui il Comune di Palermo sta cercando di uscire. Quando ne saremo fuori, allora si potrà intavolare un discorso per portare i lavoratori a 36 ore”.
Ancora una volta, dunque, Siciliani Liberi ha avuto ragione nel suggerire al sindaco di dichiarare il dissesto ammesso e dichiarato dall’assessore al personale, Falzone. Il quale il Comune lo conosce meglio del professore Lagalla avendo fatto il sindaco de facto durante i due mandati di Diego Cammarata.
In pratica, dice Falzone, il Comune non può assumere nessuno perché è in dissesto. E rimanda anche lui all’ormai annosa “firma del Patto con lo Stato”, che poi sarebbe un accordo con il ministero del Tesoro per il trasferimento di 180 milioni in 20 anni: cioè la miseria di 9 milioni all’anno. Che il Comune proverà a farsi scontare da una banca dicendole “voi ci anticipate 130 milioni subito e noi ve ne ridiamo 180 in 20 anni”.
Siciliani Liberi è una forza politica matura, non demagogica, e concreta. Si sono mai chiesti, il sindaco e l’assessore, come mai questa firma, nonostante la piccola somma in ballo, venga continuamente rinviata? Sanno che la prossima settimana la Bce alzerà nuovamente il tasso di risconto, per poi alzarlo ancora a marzo, precipitando quindi la crisi del Btp e del Tesoro? Oppure pensano che siccome il governo è “amico”, l’aiuto sarà garantito in ogni caso?
Rinnoviamo l’invito al sindaco Lagalla: sia politicamente maturo, professore. Palermo è una città allo stremo economico e sociale. Come provano le oltre 13.000 domande per 300 posti di operatore ecologico banditi da Rap, fra cui migliaia di laureati e diplomati. Non appena, fra pochi giorni, la crisi del Btp che già oggi pagando sul decennale il 4,15% è oltre la quota insolvenza, a Roma salteranno i telefoni. E a Palermo la situazione del Comune si farà critica. Dichiari il dissesto finanziario e metta così al sicuro gli stipendi di oltre 20mila famiglie fra comunali ed aziende comunali.