Palermo – «La notizia di un paziente respinto da una clinica “perché analfabeta e senza dimora”, se confermata, ci conferma che anche se solo due giorni fa tutte le istituzioni si sono dilungate in elogi di chi si prende cura degli ultimi e hanno affermato impegni a difesa dei fragili, la strada da fare per il riconoscimento dei diritti di tutti e tutte è ancora lunga.
Il Comune faccia subito la sua parte per rendere effettivamente fruibile il diritto alla residenza, anche virtuale, a tutti i cittadini e tutte le cittadine che ne hanno diritto».