I Socialdemocratici siciliani ricordano la svolta di palazzo Barberini

Roma – I Socialdemocratici italiani si sono riuniti a Roma, presso Palazzo Barberini, per celebrare il settantaseiesimo anniversario della scelta di Giuseppe Saragat, con cui il socialismo democratico italiano si riorganizzò in un partito interamente riformista e collocato nella sinistra democratica, adottando poi il simbolo del Sole nascente. La delegazione che ricorderà la rinascita della Socialdemocrazia italiana, nel solco di Filippo Turati, Giacomo Matteotti e tanti altri illustri riformisti e antifascisti, sarà formata dal segretario nazionale Umberto Costi, dal presidente della Fondazione Saragat Marco Gianfranceschi, dal presidente nazionale dei Socialdemocratici Dino Madaudo e dal presidente onorario Mimmo Magistro. Anche in Sicilia il partito si è adoperato per omaggiare il coraggio mostato l’11 gennaio del 1947 dal futuro presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e da quanti lo seguirono: il segretario regionale dei Socialdemocratici Antonio Matasso, nel richiamare la visita compiuta dal fondatore in Sicilia nel 1971, ha scritto al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, per chiedere che un luogo della città possa portare il nome dell’ex Capo dello Stato, il quale dal 1976 fu anche presidente onorario dell’Internazionale Socialista. «Un riconoscimento dalla famiglia del socialismo mondiale – evidenzia Matasso – a chi si assunse la responsabilità di una rottura nella sinistra, che fu certo dolorosa, ma eticamente necessaria». Saragat fu infatti avversario implacabile del regime poliziesco e burocratico dell’Unione Sovietica, opponendosi nettamente a qualsiasi influenza di quel comunismo dittatoriale sulla sinistra italiana.

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