Vittoria (Rg) – Stasera, saremo in Piazza del Popolo, a Vittoria, per fare memoria dei due giovani vittoriesi uccisi 24 anni fa all’interno della cosiddetta “strage di San Basilio”. L’uccisione da parte della mafia di Salvatore Ottone e Rosario Salerno, ancora oggi, dopo tanti anni, costituisce per la comunità una profonda ferita che richiama ciascun di noi ad un impegno costante orientato alla costruzione di una società più giusta e solidale, che non escluda nessuno. Ed è proprio questo impegno che ci porta, nella stessa occasione, a rivolgere la nostra attenzione alla vicenda del giovane ivoriano Daouda Diane, scomparso misteriosamente sei mesi fa ad Acate. Per il giovane Daouda, nel sit-in di stasera, continueremo a chiedere verità a tutti coloro che sanno qualcosa in merito e che ancora non hanno avuto la possibilità (il coraggio) di parlare. Saranno in particolare gli scout del gruppo AGESCI di Modica a dare voce a questo appello attraverso una loro lettera che riportiamo qui a seguire:
“Noi siamo neri, nessuno ci vede”.
Speranza per un futuro migliore, libertà, sicurezze… potrebbero sembrare cose scontate, ma era proprio da qui che sorgeva il grido di lotta di Daouda Diane.
Viviamo in un mondo sovrastato dell’oscuro, si preferisce stendere il cosiddetto “velo pietoso” su fatti di rilevanza politica e sociale perché è più semplice, perché siamo estraniati dalle futilità della vita quotidiana.
Sbandieriamo manifesti urlando gridi di foga per convenzionali eventi, mostrandoci lottatori di un futuro migliore. Ma quale futuro? L’ingiustizia si fa strada latentemente sotto il nostro naso e noi restiamo inermi dinanzi l’evidenza; nascondiamo la realtà a discapito di persone più sfortunate di noi che, tuttavia, lottano anche per i misantropi egoisti.
Qualsiasi parola sulla scomparsa di Daouda Diane risulta superflua e fuori luogo. Attraverso queste righe sentiamo solo di poter porgere le nostre più sentite scuse a nome di tutta l’umanità. Chiediamo scusa perché noi tutti siamo cittadini del mondo, perché la lotta di pochi è la speranza per il futuro di tutti.
Caro Daouda, scusa per non aver sostenuto il tuo coraggio, per non averti aiutato a vivere una vita dignitosa, scusa per il poco valore che il nostro paese dà alla tua cultura, scusa per gli atroci silenzi che non aiutano a dar luce alle verità celate, alla tua verità… perché è giunto il momento di parlare, perché chi sa deve umilmente opporsi, perché non si deve avere paura della giustizia, è giunto il momento di parlare perché meriti di essere salvato, perché l’intera umanità merita di essere salvata, perché tu stai rappresentando l’emblema del coraggio, della speranza. Scusa se la nostra società non riesce più ad essere umile, scusa per la poca importanza che si dà ai lavoratori come te, dimenticati da tutti e senza diritti. Caro Daouda, scusaci per averti lasciato solo, per non averti sostenuto in tempo.
Caro Daouda, scusaci. Gli Scout Agesci del clan Kerigma – Modica 1°