Siracusa – Turismo a Siracusa, il 2022 si avvicina ma non eguaglia, e tantomeno supera, il 2019, anno record per affluenza di viaggiatori e anno pre-pandemico. Tre anni fa, infatti, a Siracusa, sono stati registrati oltre 275 mila arrivi e quasi 791 mila pernottamenti. Mentre al 2 dicembre 2022, gli arrivi sono stati poco più di 229 mila e i pernottamenti 686 mila circa. Questi i dati elaborati dal centro studi di Noi Albergatori Siracusa «e che evidenziano come manchino circa 100 mila soggiorni – spiega Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa – per superare quelle assommate nel 2019. Una cifra che non si è potuta raggiungere nemmeno con le presenze del mese di dicembre che ha potuto contare sul ponte dell’Immacolata, la festa Santa Lucia e le festività natalizie. Nonostante ciò, gli albergatori siracusani possono dirsi soddisfatti del buon andamento della stagione turistica. Il 2022 consoliderà infatti l’apporto del Pil turistico al 15%».
Giuseppe Rosano aggiunge: «Nonostante i mancati soggiorni dei russi, turisti alto spendenti, sino a dopo Ferragosto, l’andamento turistico conteneva tutti i presupposti per superare il 2019, grazie all’apporto delle significative presenze, oltre che di francesi e tedeschi, di statunitensi, inglesi e di turisti provenienti dall’est-europeo, in particolare. Poi una lieve flessione si è registrata tra la fine di agosto e settembre, probabilmente a causa delle elezioni nazionali, fenomeno che, come dimostrano le statistiche, si verifica ogni qualvolta si vota in Italia. Tuttavia, dopo due anni di crisi pandemica, che ha attanagliato il comparto turistico – ancora il presidente di Noi albergatori Siracusa – la soddisfazione è ai massimi livelli, sebbene la spesa di luce e gas abbia inciso in maniera copiosa sui costi di gestione».
Ma quale obiettivo si propone Noi Albergatori Siracusa per il 2023? «Innanzitutto, di rafforzare l’offerta turistica della “destinazione Siracusa” – spiega Giuseppe Rosano – riproponendo l’accreditata qualità degli alberghi associati sia sul mercato nazionale e sia, in modo più incisivo, su quello internazionale proveniente del Medio Oriente e dall’est asiatico con Cina e Corea del nord in forte espansione. Altra mission che si propone Noi albergatori è di prendersi cura della nostra città, al fine di far distinguere Siracusa quale meta a forte valenza turistica e allo stesso tempo di consolidare un maggior, ma misurato e duraturo sviluppo turistico, a beneficio anche dei giovani in cerca di occupazione e che nel settore turistico possono trovare prospettive per il loro futuro».
Il presidente di Noi albergatori Siracusa continua: «Dopo anni di tenace lavoro, che ha visto gli albergatori siracusani in prima linea per accrescere, oltre l’incremento dei flussi turistici, la permanenza media dei soggiorni dei vacanzieri, fattore determinante per potenziare l’economia della città e quindi di creare benessere a tutta la collettività cittadina, Siracusa, ad affermarlo è il recente report di Sociometrica, “è la 25^ città italiana per ricchezza turistica prodotta, su 500 realtà italiane esaminate e crea un valore aggiunto tangibile all’economia locale, pari allo 0,51% della ricchezza turistica nazionale. Numeri che fanno di Siracusa la seconda città siciliana per produzione di ricchezza turistica, dopo Taormina e quarta in Italia per intensità di turismo”. Ma per fortificare sempre di più l’immagine e la sostanza nel fare turismo nella nostra città e accrescere l’apporto del Pil cittadino adesso non possiamo fare altro che invitare l’amministrazione comunale a impegnarsi seriamente per concretizzare quanto più volte segnalato da Noi albergatori, ossia di contrastare i cosiddetti “abusivi dell’accoglienza”, nonché tutti coloro che, a vario titolo, offrono ospitalità e servizi turistici privi di licenza di esercizio che, oltre a danneggiare l’immagine di Siracusa, compromettono la qualità della prestazione turistica di alto livello che la nostra città è in grado di garantire. Perché solo operando legalmente, come osserva pure lo studio realizzato da Sociometrica – conclude Giuseppe Rosano – si potrà parlare di “industria dell’ospitalità”».