D’Amico (Ugl Igiene ambientale): “Garantire gli stipendi, ma Città metropolitana dica cosa ne farà della partecipata”
Catania – Incontro tra i curatori giudiziali di Pubbliservizi s. p. a. in liquidazione e le sigle sindacali. Una riunione che è stata sollecitata dagli stessi sindacati per conoscere il nuovo scenario in cui si trova la società partecipata della Città metropolitana di Catania, a pochi giorni dalla sentenza del Tribunale civile etneo che ha rigettato la proposta di concordato preventivo. Per la Ugl, ha preso parte alla convocazione il reggente provinciale della federazione Igiene ambientale, Giuseppe D’Amico, che non nasconde la preoccupazione della sigla di via Teatro Massimo per le condizioni in cui si trova l’azienda. “Abbiamo preso atto di ciò che è stato prospettato dai tre curatori, che ringraziamo per aver riscontrato celermente la nostra richiesta Il loro sarà un compito molto delicato, perché dovranno muoversi all’interno di un percorso stretto e difficile per mantenere in equilibrio economico la Pubbliservizi – spiega D’Amico. In questa fase è molto importante garantire il rispetto del contratto e da parte nostra non mancherà l’impegno dei lavoratori, ma è altresì di pari importanza l’erogazione delle spettanze che auspichiamo possano arrivare prima di Natale attraverso la formula dell’anticipazione del mese di dicembre e il rateo di tredicesima maturato. La speranza è quella anche di poter avere presto risposte sullo stipendio di novembre e sul resto della tredicesima che, invece, fa parte della gestione dell’amministrazione straordinaria. Sulla sopravvivenza dell’esercizio provvisorio, però, siamo nelle mani di Città metropolitana e, difatti, ci aspettiamo di avere notizie certe su come vorrà muoversi il commissario Federico Portoghese. A lui la Ugl, con il segretario territoriale Giovanni Musumeci, ha fatto richiesta di colloquio – aggiunge il reggente della Ugl Igiene ambientale – ed ancora oggi è in attesa di risposta. Non sappiamo infatti se c’è volontà di ricorrere rispetto alla sentenza, come la legge prevede, o se dalle parti di via Nuovaluce si sta pensando ad altre alternative. Le uniche certezze, attualmente, sono la procedura di liquidazione e più di 300 famiglie catanesi che non si sa quale sorte avranno, ma soprattutto che non si devono ripetere più gli errori del passato sulla mancanza di concertazione sul da farsi. Il dialogo aperto stamane con i curatori – conclude D’Amico – è la prova provata che, con il confronto costante (su questo punto è stato aperto un tavolo permanente) e la partecipazione dei lavoratori, tante problematiche si possono superare.”