A cento anni dal miracolo che salvò Linguaglossa dalla furia del vulcano, un progetto che vuole unire l’Italia nel nome di sant’Egidio

Linguaglossa (Ct) – Il nuovo anno rappresenterà un momento importante per i fedeli di Sant’Egidio e in particolar modo per la comunità di Linguaglossa, alle pendici dell’Etna, che venera il Santo francese come proprio patrono.

Dal 17 giugno 2022 al 9 settembre 2023 è stato indetto l’anno giubilare egidiano, per celebrare il centenario dell’evento miracoloso. Il 17 giugno 1923, il pastorale di Sant’Egidio bloccò le lingue di lava che, dopo aver distrutto l’abitato della frazione di Catena, minacciavano Linguaglossa.  

Un appuntamento importante che vuol celebrare non tanto la potenza del simbolo – il tanto conosciuto bastone – quanto la forza di una devozione così radicata e vera da unire un’intera comunità in preghiera, l’atto da cui ha realmente inizio il miracolo.

 
È in questo senso che il centenario di Linguaglossa non riguarda più solo il piccolo comune etneo ma diventa occasione, per i trenta comuni del progetto “I Cammini di Sant’Egidio”, per riscoprire le radici della propria devozione al Santo e dar vita a incontri e attività capaci di mettere in comune racconti, studi e tradizioni che riguardino il culto nei rispettivi territori. Se, infatti, a Linguaglossa Sant’Egidio è il santo del bastone e della lava, a Latronico (PZ) lo è della manna.  


Il Miracolo di Linguaglossa, il culto e la devozione sono ben raccontati da Salvatore Puglisi, ideatore del progetto e autore del libro “I Cammini di Sant’Egidio” edito da Historica di Giubilei & Regnani e disponibile su Amazon e nelle librerie.

I cammini sono un progetto di turismo religioso capace di raccontare i territori in una veste completamente inedita, partendo dalla prospettiva di fede e inglobando in sé quella culturale, artistica, sportiva, naturale ed enogastronomica.



«Si tratta di un turismo lento che favorisce i piccoli centri» afferma Puglisi, che aggiunge «Come racconto nel libro, abbiamo iniziato questo progetto con l’intento di mettere in rete tutti i comuni Italiani che avevano Sant’Egidio come Patrono e creare dei tour che permettesse alle varie comunità di scoprirsi e apprezzarsi tra loro. Oggi che questo traguardo è stato raggiunto, vogliamo ampliare la rete coinvolgendo in questo percorso di condivisione sociale, culturale e religiosa, anche quei comuni in cui, anche se Sant’Egidio non è il patrono, ci sono luoghi di culto a tradizioni legate alla sua figura».

È in questa prospettiva che nei giorni scorsi è stato lanciato il gruppo Facebook “I Cammini di Sant’Egidio” che vuole diventare punto di riferimento per la community egidiana di tutta Italia, luogo in cui promuovere i Comuni che fanno parte della rete e tutte quelle informazioni che riguardano il culto del Santo (informazioni storiche sui miracoli, opere d’arte, luoghi di culto a lui dedicati, tradizioni, festeggiamenti, ecc…) ma anche informazioni utili per visitare questi centri distribuiti in tutta Italia, da Nord a Sud.

La rete dei comuni egidiani coinvolge anche la Comunità di Sant’Egidio di Roma e comprende Verrès (Aosta), Rubiana e San Gillio (Torino), Cona / Pegolotte (Venezia), Cavezzo (Modena), Gambettola (Forlì Cesena), Monte San Savino (Arezzo), Avigliano Umbro (Terni), Staffolo (Ancona), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Civitaquana (Pescara), Caprarola, Cellere e Orte (Viterbo), Mompeo (Rieti), Camerata Nuova, Filacciano, Rocca di Cave e Tolfa (Roma), Terelle (Frosinone), Frosolone (Isernia), Grottolella e Melito Irpino (Avellino), Altavilla Silentina (Salerno), Latronico (Potenza) e Linguaglossa (Catania), cui si sono aggiunti di recente Bojano (Campobasso) e Scanno (L’Aquila).

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