Uno scontrino “salvavita” in farmacie e esercizi commerciali 


Uno scontrino “salvavita” in farmacie e esercizi commerciali con la scritta “Se sei vittima di violenza o di stalking chiama il 1522”. Oggi la firma del protocollo d’intesa che dà il via alla campagna di sensibilizzazione. Dieci le sigle che partecipano

Palermo – Parte anche a Palermo negli esercizi commerciali la campagna per diffondere attraverso gli scontrini il numero antiviolenza 1522 sul territorio. Il protocollo di intesa per il contrasto a ogni forma di violenza a Palermo è stato firmato questa mattina nella sede della Camera del Lavoro, in via Meli.
  
A partire dai prossimi giorni, sugli scontrini “salvavita” delle farmacie, comunali e private, delle attività commerciali, artigianali, turistiche, sui tickets dei parcheggi e sui biglietti dei mezzi pubblici, nei centri servizi dei sindacati verrà inserita la frase “se sei vittima di stalking o violenza  chiama il 1522”, in formato ben visibile.
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Potenziare l’informazione e assicurare una capillare diffusione può salvare tante vite. Uno scontrino, tra le dita di una mano, può essere il giusto mezzo per cambiare il proprio destino”: è il messaggio veicolato con l’iniziativa nata dalla collaborazione tra 10 sigle.  
 
Il protocollo è stato firmato tra  Federfarma Palermo, le sigle sindacali  Cgil, Cisl, Uil, Legacoop Sicilia, Confesercenti Sicilia, le Associazioni dei Comuni, A.S.A.E.L., Ali Sicilia, la Confartigianato Palermo e l’Associazione la Portineria di Quartiere di Palermo.
   
I firmatari sono il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, il presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, la presidente Confartigianato Palermo, Maria Grazia Bonsignore, i presidenti delle Associazioni dei Comuni Ali Sicilia, Francesco Cacciatore e di A.S.A.E.L, Matteo Cocchiara, il presidente dell’associazione la Portineria di Quartiere di Palermo, Francesco Giuseppe Catalano e le sigle sindacali unite con Vilma Maria Costa per la Uil Sicilia, Delia Altavilla per Cisl Palermo- Trapani ed Enza Pisa per Cgil Palermo.
    
Per  Cgil, Cisl Uil si tratta di un impegno  nell’ambito delle iniziative a supporto alle donne che il sindacato conduce nei posti di lavoro e attraverso i servizi fiscali e del patronato.  “Lo scontrino col numero 1522 è un segnale per un cambio culturale necessario in questo paese e ancora di più nella nostra realtà  dove la violenza è un fenomeno radicato – dichiarano il segretario generale di Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Ignazio Baudo della segreteria Uil Sicilia Palermo – Il protocollo nasce per mettere in campo anche altre iniziative diffuse che possono contribuire a sconfiggere questa piaga sociale. L’impegno è di coinvolgere tutte le istituzioni.  E’ importante che oggi le organizzazioni sindacali e datoriali si siano insieme per strutturare un percorso comune, per aiutare le donne a sconfiggere ogni forma di  violenza, con l’obiettivo finale della loro emancipazione economica”.
Confesercenti – spiega la vice presidente di Confesercenti Sicilia Francesca Costa –  è molto sensibile al tema della violenza sulle donne, problema molto radicato e difficile da estirpare.  Siamo disponibili a fare altri percorsi insieme, anche sulla scia di altre iniziative avviate, come il  progetto “Talenti”  che ha dato a  12 donne vittime di violenza la possibilità di partecipare a un percorso di formazione e ora i tirocini nelle aziende che le hanno ospitate”.
   
Per Matteo Cocchiara, presidente di Asael, l’associazione siciliana amministratori enti locali,  “i comuni possono fare molto ma devono andare oltre la solita panchina. Il tema della violenza deve essere presente tutto l’anno. E intanto oggi  sono ancora moltissimi comuni che non hanno sportelli di ascolto o nemmeno  un assistente sociale. La Regione deve impegnarsi, ancora è stato fatto troppo poco”.
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Come organizzazione – aggiunge Giovanni Pagano, vice presidente Legacoop – abbiamo un impegno anche diretto, ci sono nostre associate coinvolte nelle case rifugio con le coop sociali o che operano per l’inserimento lavorativo delle donne. L’opportunità offerta da questo protocollo ci consente di avviare una rete complessiva che coinvolga non solo le coop ma la grande distribuzione. Tutte iniziative da inserire in un percorso comune”.
Anche noi siamo molto sensibili al tema  – ha detto Elìa Simona, in rappresentanza di Confartigianato – E’ importante condurre i progetti anti violenza  in sinergia e fare squadra, non solo  per aiutare le donne vittime di violenza ma anche con progetti sugli uomini, che vanno rafforzati”. E ha concluso Tiziana Calabrese, dell’associazione civica La portineria di Quartiere: “Lo stop alla violenza da parte di tutti in maniera trasversale è importante. Un input a fare tanti progetti insieme ed essere presenti in maniera capillare intensificando le attività per combattere insieme questa sfida e esstendendola a chi vorrà partecipare”.


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