Il caso dei 72 milioni in bilico al porto di Pozzallo e la firma che non arriva

Carasi (Cisl): “E’ una vicenda che ha semplicemente dell’assurdo. Intervenire”

Ragusa – “Leggere che restano in bilico 72 milioni di euro per la messa in sicurezza del porto di Pozzallo perché un commissario liquidatore decide di non mettere una firma e, soprattutto, di non comunicare il perché di questo suo gesto a nessuno, ci fa rabbrividire. Ma come è possibile confrontarsi con una situazione del genere in un momento storico come questo in cui tutti dovrebbero naturalmente convergere verso un’unica direzione?”. E’ l’interrogativo che si pone la segretaria dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito dell’allarme lanciato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, pronto anche a occupare a oltranza la sede dell’ex Irsap sino a quando non si farà chiarezza sulla vicenda. “Come sindacato – continua Carasi – ci chiediamo come sia concepibile subire un tale smacco da parte del territorio, come sia ammissibile che la situazione non faccia registrare passi in avanti. Secondo quanto dichiara il primo cittadino, si è in attesa di settimane di una semplice firma che dovrebbe sbloccare tutto. E però non arriva. Ma si possono sentire certe cose quando occorrerebbe portare avanti un progetto sostenibile di sviluppo per l’intero territorio provinciale che, tra l’altro, come in questo caso, ha ricadute per l’intero Sud Est e, quindi, anche per la provincia di Siracusa? Sulle infrastrutture occorre un patto complessivo che sindacati, associazioni datoriali e istituzioni devono redigere per cercare di capire da che parte andare. Oltre alla infinita questione della Ragusa-Catania, che si spera possa essere in dirittura d’arrivo, c’è poi l’altra assurda problematica dell’autoporto di Vittoria. Anche qui, tutto bloccato. Anche qui, assunzioni d’impegno a tutti i livelli ma, di fatto, nessun passo in avanti. E’ questa la provincia che vogliamo? Sono queste le sfide che ci aspettiamo di vincere se non c’è collaborazione e supporto da parte di chi dovrebbe garantirne l’attuazione? Purtroppo, così non va e non possiamo stare a morderci la coda. O a parlarci addosso. Sono necessarie risposte. E devono arrivare subito. Come Cisl le invochiamo. Per favorire la crescita di questo lembo territoriale della Sicilia”.