Catania – “Non erano vigili del fuoco, ma lavoravano per i vigili del fuoco, i due piloti morti nel pomeriggio schiantandosi con il loro Canadair alle pendici dell’Etna, nel territorio del comune di Linguaglossa. Piangiamo così altre due vittime, le ennesime, delle lotte che quotidianamente il Corpo nazionale conduce in Italia tra mille problemi causati dalle dissennate politiche che hanno fatto letteralmente a pezzi il dispositivo nazionale del soccorso civile.
L’aereo, partito da Lamezia Terme, era gestito dalla multinazionale Babcock International attraverso la filiale Babcock MCS Italia, che il 1° maggio di quest’anno si era vista rinnovare dal Ministero dell’Interno il contratto fino a tutto il 2024. Mezzi e piloti esternalizzati, dunque, ma agli ordini del COAU, il Centro operativo aereo unificato nel quale figurano anche i vigili del fuoco: è il pubblico che amministra il privato, dunque, uno dei tanti paradossi italiani.
Il coordinamento nazionale Vigili del Fuoco USB esprime dolore e vicinanza alle famiglie e ai colleghi dei piloti uccisi e torna a chiedere a gran voce che il governo si occupi del Corpo nazionale restituendogli la piena operatività ed efficienza. Tradotto in termini pratici, vuol dire assunzioni per un organico gravemente falcidiato e per il ringiovanimento di ranghi ormai affollati da cinquantenni, stabilizzazione dei precari, dotazioni di mezzi funzionanti invece dei tanti, decrepiti rottami fermi nelle caserme, miglioramento delle condizioni economiche e normative di migliaia di lavoratori che vorrebbero smetterla di essere eroi a tutti i costi per poter fare semplicemente il loro mestiere: il soccorso pubblico.”
Costantino Saporito
Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco USB