Bruxelles – La Commissione ha pubblicato una nota informativa sugli aiuti di Stato relativa all’uso del quadro temporaneo per la COVID-19, adottato il 19 marzo 2020 e modificato sei volte per tenerlo aggiornato alle varie ondate della pandemia. Come annunciato nel maggio 2022, il quadro temporaneo non è stato prorogato oltre la data di scadenza fissata al 30 giugno 2022, con alcune eccezioni. Il documento sugli aiuti di Stato pubblicato oggi mostra che, dall’inizio della pandemia, il quadro temporaneo ha consentito agli Stati membri di avvalersi pienamente della flessibilità prevista dalle norme in materia di aiuti di Stato per sostenere le imprese che ne hanno avuto bisogno, e questo in modo tempestivo, mirato e proporzionato, preservando nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico e mantenendo condizioni orizzontali applicabili a tutti. Nel 2020 e nel 2021 la Commissione ha adottato circa 1185 decisioni che approvavano oltre 865 misure nazionali notificate dagli Stati membri per un bilancio complessivo di oltre 3,1 miliardi di €. Per avere una migliore visione d’insieme degli aiuti effettivamente erogati, la Commissione ha avviato indagini volte a ottenere informazioni dagli Stati membri sull’attuazione delle misure di aiuto di Stato connesse al coronavirus. In base ai dati forniti, tra la metà di marzo 2020 e la fine del 2021, degli oltre 3,1 miliardi di € di aiuti approvati durante tale periodo, sono stati effettivamente concessi 940 miliardi di € (circa il 30%) alle imprese, di cui circa due terzi sotto forma di credito garantito dallo Stato, di garanzie o di prestiti agevolati. L’aiuto complessivo per la COVID-19 concesso nel corso di questo periodo rappresenta lo 3,39% del PIL cumulativo dell’UE su base annua. In termini assoluti, secondo i dati preliminari trasmessi dagli Stati membri, la Germania e la Francia sono gli Stati membri che hanno concesso i maggiori aiuti, rispettivamente 226 miliardi di € e 223 miliardi di €, corrispondenti a circa il 24% degli aiuti totali versati ciascuno, seguiti dall’Italia con il 22% degli aiuti totali erogati (205 miliardi di €) e dalla Spagna al 12% (123 miliardi di €). In termini relativi, l’Italia è il paese che ha fornito all’economia la quota più elevata del proprio PIL (6%), seguita da Spagna (5,3%), Ungheria (5%), Francia (4,7%) e Grecia (4%). Inoltre, i dati mostrano che nel 2020 la spesa degli Stati membri per obiettivi non legati alla crisi è rimasta entro gli intervalli di valori esistenti prima della pandemia e che pertanto gli aiuti COVID sono stati erogati con successo, preservando nel contempo la capacità degli Stati membri di finanziare progetti a vantaggio della competitività dell’Europa e di sostenere importanti obiettivi dell’UE, come la protezione dell’ambiente.