Illegittima la proroga degli incarichi il Comune di Palermo condannato

Palermo – Nuova tegola sul comune di Palermo: la “proroga” degli incarichi di Posizione Organizzativa/Alta Professionalità disposta dall’Amministrazione Orlando nel giugno 2017 è illegittima. A stabilirlo il giudice del lavoro che ha accolto il ricorso proposto da sei funzionari del Comune di Palermo, difesi dallo Studio legale Leone-Fell & Co. e ha condannato il Comune di Palermo al pagamento in favore dei ricorrenti della rispettiva indennità di posizione sino al 20.05.2019 e della somma pari all’indennità di risultato minima, pari al 5% dell’indennità di posizione, a titolo risarcitorio per non essere stata effettuata la verifica del raggiungimento degli obiettivi a seguito dell’illegittima revoca dell’incarico.
 
Sei funzionari del comune di Palermo, già titolari di incarichi di Posizione Organizzativa/Alta Professionalità dal 2015 con scadenza fissata alla cessazione del mandato sindacale, si sono visti dapprima “prorogare” tali incarichi con la precisazione che la proroga doveva considerarsi risolutivamente condizionata “alla decorrenza degli incarichi dirigenziali che saranno conferiti /confermati dallo scrivente sulla base dell’eventuale ridefinizione dell’assetto organizzativo degli Uffici e Servizi che sarà posto in essere”; e, successivamente, in conseguenza del conferimento dei nuovi incarichi dirigenziali, ricevevano nel dicembre 2017 la comunicazione di avvenuta cessazione degli incarichi di PP.OO./AA.PP a far data dal gennaio 2018.
 
“Tale “proroga” – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Pierluigi Fauzia che hanno difeso i funzionari comunali – è stata adottata dal Comune di Palermo successivamente alla scadenza degli incarichi di Posizione Organizzativa/Alta Professionalità già affidati ai ricorrenti e costituiva, in realtà, un “rinnovo” che, come previsto dalla contrattazione collettiva e dai regolamenti di Palazzo delle Aquile, doveva avvenire a termine e non poteva essere invece sottoposto a condizione risolutiva – che apparirebbe peraltro essere meramente potestativa – e dunque illegittima, con la conseguenza che tali incarichi dovevano considerarsi rinnovati sine die. Per effetto dell’art. 13, co. 3 del Ccnl Funzioni Locali sottoscritto il 20 maggio 2018 – che ha previsto una specifica disciplina transitoria all’art. 13, co. 3 per gli incarichi conferiti prima della sottoscrizione del contratto nazionale di lavoro ed all’epoca in atto – gli incarichi conferiti ai ricorrenti sono venuti a cessare in data 20/05/2019, data sino alla quale essi devono essere retribuiti”.
 
Gli altri funzionari che si trovano nelle medesime condizioni possono ancora contestare l’operato del Comune di Palermo e ottenere il dovuto risarcimento. Ma i termini per poter agire sono stretti, si potrà proporre ricorso entro e non oltre il 29 dicembre 2022, causa prescrizione.
 
Il giudice che ha accolto il ricorso ha condannato il Comune di Palermo a versare circa 80mila euro, cifra che andrà a pesare sulle casse già dissestate del Comune di Palermo.

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