Catania – Archiviato il voto per il rinnovo del parlamento nazionale e regionale, oltre all’elezione del presidente della Regione siciliana, il pensiero inizia ad essere rivolto alla corsa per le amministrative di Catania che con molta probabilità si terranno la prossima primavera. Dopo diversi mesi di commissariamento dell’ente comunale, gli elettori catanesi avranno la possibilità di scegliere il nuovo primo cittadino e l’intero Consiglio comunale, andando così a completare la catena amministrativa e politica, da Roma fino ai piedi dell’Etna, chiamata a governare il futuro del territorio. A guardare già oltre è la Ugl catanese che, con il segretario territoriale Giovanni Musumeci, auspica presto una riflessione condivisa tra politica, corpi intermedi e società civile, sulle sorti della città. “Ci piacerebbe che le migliori espressioni di questa comunità possano intavolare un dibattito utile a stimolare le formazioni partitiche e civiche, in modo assolutamente trasversale, a cercare una visione prospettica di gestione della cosa pubblica. Vorremmo evitare che la competizione elettorale per il Comune di Catania si riduca ad un braccio di ferro tra coalizioni, a prove muscolari per sancire chi si accaparra più voti o all’assalto alla diligenza da parte di gruppi di interesse – sottolinea Musumeci. Il tutto nel totale disinteresse delle priorità della città stessa e dei suoi concittadini. Abbiamo bisogno di progetti per Catania, di visioni reali su come si vuole amministrare il nostro contesto che, oggi più che mai, soffre ancora tante emergenze da risolvere e non avverte affatto la necessità di diventare campo di battaglia per chi continua a giocare alla ricerca del consenso. Ci sono questioni tutt’ora aperte, come la definizione del piano urbanistico generale e dell’annosa vicenda di Corso dei Martiri, così come c’è da continuare il lavoro avviato sulla spesa dei fondi comunitari e non perdere altro tempo sulle opere finanziate con il Pnrr. C’è da potenziare i servizi sociali, incrementare le attività di mobilità sostenibile, riqualificare la Zona industriale e snellire ulteriormente la macchina burocratica comunale che deve essere urgentemente rimpolpata con nuovo personale. Il tutto – aggiunge il segretario della Ugl etnea – senza dimenticare che c’è da completare il piano di riequilibrio e pretendere che la Regione trovi le soluzioni più immediate sulla problematica dello smaltimento dei rifiuti oltre che sostenere il Comune sui temi del dissesto idrogeologico e dello sviluppo delle attività produttive. Nel 2023 a Catania si devono insediare una Giunta e un Consiglio che già devono avere le idee chiare e devono anche sapere cosa vogliono fare nel quinquennio che la legge mette loro a disposizione. E’ finito il tempo dell’incertezza, poiché i termini per un rilancio della città sono scaduti e non è più tollerabile attendere nel pieno di una grave crisi economica e sociale. Ci auguriamo, quindi, che questo nostro appello possa innescare subito un meccanismo di confronto per arricchire di contenuti e di proposte fattive la progettualità su Catania, perché chi andrà a sedersi sulle scottanti poltrone del Comune (sperando che sia la personalità più autorevole ed esperta possibile) non potrà più fallire.”