Palermo – La Polizia di Stato ha risolto, con il lieto fine, due storie in cui, in egual misura: senso civico, buoni sentimenti e tenacia investigativa, hanno permesso a due turisti di rientrare in possesso di alcun beni sottrattigli durante il loro soggiorno a Palermo.
Il primo episodio risale allo scorso mese di giugno, allorquando un turista belga, giunto presso il Commissariato di P.S. “Mondello”, ha denunciato il furto, avvenuto in un locale cittadino, di un iPhone 10x, nonché della carta di credito e del documento di identità.
I poliziotti del Commissariato di P.S., qualche giorno dopo hanno appreso dallo stesso cittadino straniero, che qualcuno era riuscito ad accedere, dal suo profilo, ad alcune piattaforme social ed a contattare alcune sue amiche, tramite videochiamate a sfondo sessuale. Nella circostanza le donne, nonostante l’uomo si mostrasse sempre con il volto coperto, sono riuscite ad immortalare gli indumenti indossati al momento delle chiamate ed alcuni vistosi tatuaggi presenti sulle braccia.
L’attività di indagine, avviata dai poliziotti, si è avvalsa, nella fase iniziale, del sistema di geo-localizzazione del cellulare, riuscendo a circoscrivere una via nel comune di Ficarazzi, come possibile dimora del sospettato.
Gli accertamenti anagrafici, inoltre, hanno consentito di estrapolare i dati dei residenti di quella specifica via e, sulla scorta delle informazioni fornite dalle donne importunate sui social (presunta età, tatuaggi e parziali descrizioni somatiche), gli agenti sono riusciti a scovare su alcune piattaforme social, il profilo del presunto molestatore. Giunti all’identità dell’uomo, si è proceduto alla perquisizione domiciliare a suo carico che ha consentito di rinvenire i capi di abbigliamento indossati dal giovane durante le video chiamate a sfondo sessuale ed è stato inoltre rinvenuto il cellulare iphone 10 sottratto al turista belga.
Il giovane, alla luce di quanto emerso, è stato indagato in stato di libertà poiché ritenuto presunto autore dei reati di ricettazione, sostituzione di persona, molestia o disturbo delle persone e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.
Il secondo episodio ha visto, invece, coinvolta una turista pugliese a cui lo scorso luglio, nella riserva di Capo Gallo, hanno sottratto lo zaino contenente documenti d’identità, carte di credito/debito ed uno smartphone.
In sede di denuncia la donna, demoralizzata per il danno subito, ha trovato sostegno morale e supporto fattivo da parte degli agenti del Commissariato di P.S. “Mondello”, i quali si sono subito adoperati avviando le indagini, affinché fosse ritrovato il maltolto.
La vicenda si è conclusa qualche giorno dopo il rientro a casa della giovane, con il ritrovamento e la successiva riconsegna, presso la Questura di Brindisi, di tutto quello che le era stato sottratto, fatta eccezione dello smartphone.
Giova precisare che l’odierno indagato, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.