Messina – «Abbiamo affrontato il tema della caccia senza pregiudizi senza far scattare lotte tra associazioni venatorie e associazioni ambientaliste, lotte che non servono al nostro territorio. In Sicilia c’è spazio per tutti ma cavalcare l’onda per insinuarsi in queste posizioni dell’uno contro l’altro è quello che ha ammazzato la Sicilia».
È quanto ha affermato il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca candidato alla presidenza della Regione Siciliana nel corso di un incontro che si è svolto stamattina a Giardini Naxos con una rappresentanza di cacciatori.
De Luca ha evidenziato come quello della caccia sia un tema che puntualmente viene cavalcato in campagna elettorale.
«La politica – ha affermato De Luca – ha sempre avuto l’interesse a non affrontare il problema per lasciare nell’incertezza un’intera categoria e creando uno scontro costante tra ambientalisti e cacciatori. Uno scontro che è imputabile alla inefficienza dell’amministrazione regionale e al sostanziale disinteresse dimostrato dal Governo Musumeci verso le ragioni delle associazioni venatorie.
Difatti, già l’anno scorso Musumeci aveva tentato di giocarsi la carta della preapertura della stagione venatoria, incassando una bocciatura da parte dei giudici amministrativi.
Ma evidentemente la lezione non è bastata perché quest’anno, ripetendo lo stesso copione, il Governo ha tentato nuovamente di accaparrarsi le simpatie dei cacciatori riuscendo nella difficile impresa di scontentare tutti: sia gli ambientalisti che i cacciatori!
I primi, infatti, hanno manifestato la loro disapprovazione verso il governo regionale al quale contestano l’adozione di decreti di preapertura della caccia emessi in contrasto con gli stessi atti amministrativi del Governo regionale. I secondi, invece, hanno dovuto amaramente prendere atto che anche quest’anno Musumeci ha tentato di prenderli in giro con la “pre caccia” senza ottenere nulla. In ogni caso, la parola finale la pronuncerà il TAR alla prossima udienza del 7 settembre.
In conclusione, fino a quando non verranno attuati gli strumenti di studio, programmazione e gestione della caccia, i provvedimenti di preapertura andranno incontro ad una facile bocciatura in sede giudiziaria, stante la carenza di elementi concreti che dimostrino la sua sostenibilità ambientale».