Catania – Il mare, la spiaggia e l’aspetto ludico e ricreativo per superare i pregiudizi ed accettare l’altro come fratello di luce. La partnership tra il lido “Le Palme” di Catania e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti assume i contorni di una conquista di civiltà che risponde alle reali esigenze di tanti meravigliosamente abili, e delle loro famiglie, che vogliono godersi l’estate a 360°. Comunicare e sorridere per abbattere tutte quelle barriere fatte di pregiudizi e luoghi comuni.
“Un grande merito va dato a Rita Puglisi, presidentessa Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione territoriale di Catania- ha evidenziato il responsabile del complesso turistico Le Palme, Vito Bruno – una donna si è prodigata tanto per rendere operativa una collaborazione dal grande valore sociale. Insieme stiamo facendo grandi cose cominciando con l’aiutare tantissime famiglie. Mamme e Papà sottoposte ad un carico enorme di responsabilità e che, per alcune ore, possono rilassarsi perché sicuri di aver affidato i propri figli a personale altamente preparato e specializzato. Sostenere i ragazzi meravigliosamente abili nella fase del divertimento, e di tutti i loro bisogni quotidiani, vuol dire alleggerire la pressione a cui sono sottoposti i genitori”.
Questo permette di coniugare professionalità, rispetto dei tempi di espressione e di apprendimento della persona. Così il meravigliosamente abile trova, in questo ambito, l’opportunità di vivere la dimensione ludica e di socializzazione, innanzitutto, e di apprendere molte discipline, dalle motorie, alle comunicative, che rappresentano una forte motivazione.
“La sensibilità del Lido Le Palme ci ha permesso di sviluppare moltissime collaborazioni con loro nel corso degli ultimi anni- sottolinea Rita Puglisi, presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione territoriale di Catania- abbiamo cominciato con il progetto “Arricreamoci” che si focalizzava sull’aspetto ludico ed educativo per i nostri ragazzi non vedenti, ipovedenti e ragazzi con pluriminorazioni sensoriali. Persone con plurihandicap che, oltre alla minorazione visiva, riportano moltissime altre patologie e problematiche. In questo contesto il mare con la sabbia diventa un ambiente dove i movimenti risultato più liberi e giocando si può aiutare notevolmente i nostri ragazzi”.
Nel 2019 il lido le Palme diventò la location di uno spettacolo sensoriale organizzato dalla Uic di Catania, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, chiamato “Il Sogno a Tre Punte”. Un evento a cui assistettero tantissime persone e dove, per l’occasione, fu montato un palco sulla spiaggia. Attori non vedenti che erano contemporaneamente protagonisti e spettatori della scena. Un lavoro che ha condotto il pubblico a prendere in considerazione vari momenti della vita, attraverso i diversi punti di vista a cui noi ci riferiamo quando parliamo di “normalità”.
“In questo lido ci sono tutti i criteri di accessibilità necessari a far sentire il disabile accettato e amato- prosegue Rita Puglisi-. Noi annualmente vediamo qui e troviamo sempre persone disponibilissime e sempre pronte ad accoglierci. Nel corso delle giornate vengono svolte tutta una serie di attività abilitative che permettono ai nostri ragazzi di ottenere grandi risultati”.
Un progetto con operatori socio sanitari, psicologi, insegnanti di scienze motorie e volontari per le famiglie dei ragazzi partecipanti vuol dire relax e la possibilità di ritagliarsi uno spazio tutto loro nell’arco della giornata. Persone che amano i propri figli e si prendono cura di loro costantemente ma che, in questi spazi protetti, possono riposarsi e recuperare le energie fisiche e psicologiche.
“Noi crediamo fortemente in iniziative come queste- conclude il responsabile del complesso turistico Le Palme, Vito Bruno- accompagnarli a vivere la loro esperienza in acqua, all’interno di percorsi protetti, non è semplice perché comporta tanta energia e attenzione. Il progetto poggia fondamentalmente sulle relazioni tra le persone: una partnership messa insieme attraverso una regia che incanala le varie espressioni di tutte le componenti in azione. I ragazzi diventano veri attori perché si rendono protagonisti delle proprie azioni, del proprio pensiero. Hanno scoperto il vero senso della socializzazione e del divertimento che si manifesta nel comunicare con gli altri. Con loro la relazione diventa naturalmente maieutica, si impara da loro, e non viceversa. Ecco perché ci siamo resi subito conto che i ragazzi sono recettivi senza limiti”.