Ragusa – “Lo avevamo purtroppo detto in tempi non sospetti, già qualche settimana fa. Senza una repentina inversione di tendenza, sarebbe stato un autunno caldissimo. E i fatti ci stanno dando ragione. Il continuo aumento delle bollette di elettricità e gas sta seriamente minacciando l’economia anche della provincia di Ragusa, mettendo a rischio il reddito delle famiglie e la sopravvivenza di tantissime imprese, energivore e non”. A dirlo è la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, che esprime la propria preoccupazione per la ripercussione che questa crisi avrà sui lavoratori a servizio di imprese e attività produttive che erano già state fortemente condizionate dai problemi legati al Covid.
“Gli interventi emergenziali di questi mesi sono stati positivi – aggiunge Carasi – ma non sufficienti: occorre confermare e consolidare gli aiuti e gli interventi strutturali, nella consapevolezza che l’impennata dei prezzi è destinata a durare. Occorre l’adozione urgente di un nuovo provvedimento per sostenere lavoratori e pensionati, famiglie e imprese. Servono compensazioni immediate e soluzioni nuove, con controlli rigorosi sugli speculatori, limiti al costo europeo di importazione del gas ma anche un tetto sociale al costo nazionale dell’elettricità. Non è possibile fare i conti con questa situazione, soprattutto non dopo due anni vissuti alla giornata a causa delle emergenze sanitarie. Chiediamo che ci si possa sedere tutti attorno a un tavolo per capire se ed in che modo, su base provinciale, si possa dare un minimo di sollievo a chi si trova in sofferenza. La ventilata chiusura di alcune attività produttive, alle prese con una situazione economicamente insostenibile, significa, di fatto, la perdita di nuovi posti di lavoro. E, in tutta onestà, non ce lo possiamo permettere. Dall’altro lato, chiediamo di calmierare i prezzi e di spingere sulla ricerca e le nuove tecnologie”.