Palermo – La Bonafede riduce tutto quello che sta succedendo nell’UDC al tradimento di Mimmo Turano. Magari si trattasse solo di scelte più o meno discutibili di un soggetto, seppur importante del partito. Quello che si sta consumando è invece il tradimento dell’UDC verso i suoi sostenitori! Voglio evitare di ripercorrere gli ultimi anni di vita del partito, voglio evitare di parlare dei “beneficiati” spesso senza nemmeno la capacità politica di rappresentare un territorio, mi voglio attenere alla stretta attualità. Inutile negarlo, già a livello nazionale avevamo assistito ad un balletto di accordi, decisi “dai soliti quattro” senza mai consultare o almeno comunicare all’Assemblea Nazionale del partito, accordi utili a garantire le solite posizioni. Ma purtroppo il Segretario nazionale e quello regionale, per il rinnovo del Parlamento Siciliano, si sono superati. Forse la Bonafede era presa da altri impegni, per sapere che noi da diversi anni lavoriamo sul territorio per garantire al Partito la presenza in tanti Consigli Comunali, con tanti amici che si sono spesi in prima persona nella ricerca del consenso sotto il simbolo dello Scudo Crociato. Oggi tutti noi eravamo pronti a raccogliere i frutti di questo impegno, pronti a portare avanti una battaglia politica identitaria per il nostro partito, ci siamo resi disponibili a candidarci, certi di avere tutta la potenzialità per raggiungere il 5% e garantire così la rappresentanza parlamentare. Appena pochi giorni, in conferenza stampa, fa il Segretario Regionale e l’Assessore Cordaro confermano la presentazione della lista UDC per le regionali, indicando pure i nomi dei “capilista” nelle varie province, onorandomi d’inserire pure il mio per la provincia di Caltanissetta. Dopo nemmeno due giorni, con la scusa della fuga di Turano, sempre senza consultare nessun organo del Partito, apprendiamo dalla stampa che il Partito in Sicilia non esiste più e il “rifugio” di alcuni esponenti nella lista di Cuffaro viene spacciato per un accordo politico di crescita dei moderati. Perché le cose accadute vanno chiamate con il proprio nome: tradimento dell’UDC verso i propri elettori al solo scopo di garantire alcune posizioni nazionali e regionali e solamente in alcune province, facendo addirittura scomparire il nostro scudo crociato dalle liste, simbolo tanto decantato dalla stessa Bonafede. Di fatto Cesa e Terrana ci consegnano nelle mani di Totò Cuffaro!