Ragusa – “Come al solito questo governo regionale si dimostra inadeguato e inefficiente fino alla fine del proprio mandato, dimostrando tutta la propria scelleratezza. Fortuna vuole che i siciliani dovranno subirlo soltanto per un altro mese, sperando che Musumeci e i suoi non facciano ulteriori danni: gli stessi che ha dimostrato di fare questa Destra, che ci auguriamo non riesca a salire alle prossime elezioni”. E’ il commento della deputata regionale del M5s di Ragusa, Stefania Campo, in merito alla revoca del finanziamento per il recupero architettonico della Fornace Penna, inizialmente di 500mila euro, poi dimezzato e adesso, di fatto, azzerato. “E così – prosegue la parlamentare regionale – mentre noi, da opposizione, siamo riusciti ad appostare somme importanti per il recupero di siti di grande interesse, come per esempio le 500mila euro per la rimozione di amianto nelle zone industriali o ricordo ancora il Ddl per il recupero miniere, questo governo riesce a stupirci sempre, ovviamente in negativo, nonostante avesse assunto impegni ben precisi in merito agli espropri che si rendono necessari per potere procedere alla messa in sicurezza.
E nel frattempo ci avviamo verso l’autunno che porterà inevitabilmente con sé le piogge che, se da una parte in una Sicilia arida saranno autentica manna dal cielo, dall’altra rischiano di essere assolutamente deleterie per una struttura che rischia di perdere ulteriori pezzi. Solo qualche mese fa ricordiamo che sono cadute tre arcate fondamentali per la tenuta della struttura. Chiediamo dunque, ancora una volta, che si possa procedere ad una messa in sicurezza, con fondi propri della Regione, avvalendosi di una legge del ministero che tuteli i beni di pubblica utilità, e poi che si possa procedere agli espropri. Abbiamo a più riprese chiesto che la Regione intervenga direttamente per la messa in sicurezza. E siamo arrivati al punto che non c’è né messa in sicurezza, né acquisto. Davvero un grande risultato dal momento che neanche un mese fa, l’assessore Samonà in Aula rispondendo alla nostra ennesima interrogazione, non aveva mai messo in dubbio né le somme né l’esproprio. Insomma, l’ennesimo voltafaccia”.