Carasi (Ust Cisl Rg Sr): “E’ quanto emerge anche per la provincia di Ragusa
dai contenuti del XXI rapporto annuale dell’Inps. Servono misure forti”
Ragusa – “Ci sono, anche in provincia di Ragusa, centinaia e centinaia di giovani e donne da includere nel mercato del lavoro utilizzando le misure già note e ragionando su altre. E l’occupazione deve essere quanto più possibile stabile e qualificata. Secondo noi, innanzitutto, bisogna innalzare le ore lavorate, per contrastare il part time involontario in cui si trovano intrappolati molti giovani e donne”. E’ quanto afferma la segretaria generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, dopo avere preso atto dei contenuti del XXI rapporto annuale dell’Inps. “Un rapporto – commenta Carasi – da cui emerge come ci sia stato un rimbalzo dell’economia nel 2021 che ci avrebbe portato a livelli pre-Covid se non ci fosse stata questa sciagurata, scellerata guerra. Ecco perché servono misure forti, straordinarie di sostegno al reddito e al potere d’acquisto. Inoltre, come Cisl riteniamo che sia arrivato il tempo di reinvestire i risparmi accumulati con la Fornero e con quota 100. E pensare a incentivare la previdenza complementare. Il rapporto Inps conferma che ci sono, anche nell’area iblea, moltissimi giovani e donne cui dare certezze, da includere, ai quali garantire un’occupazione stabile e non precaria, salari giusti, parità di genere, una pensione futura dignitosa. In più, non dobbiamo dimenticare che per rispondere alle priorità del momento bisogna costruire un percorso di corresponsabilità tra istituzioni e corpi intermedi. L’integrazione sociale è il viatico per l’equità, la crescita e la ripartenza economica pure della provincia di Ragusa”.