Palermo – Da oltre sei anni e mezzo aspettano il rinnovo del contratto nazionale. Per questo motivo oggi, gli addetti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, occupati presso gli aeroporti, incroceranno di nuovo le braccia per la mancanza di una intesa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto nel 2015 e applicato ai circa 70 mila addetti al settore. Tra i nodi irrisolti anche quelli legati al trattamento economico e ai cambi di appalto. A fianco dei lavoratori Luisella Lionti e Marianna Flauto, segretarie generali della Uil Sicilia e della UilTucs Sicilia: “La situazione in cui versa il settore è drammatica come anche lo stato di sofferenza e di profondo disagio dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale. Gli stipendi sono insufficienti di fronte ad un tasso di inflazione che aumenta ogni giorno e al caro energia che ha colpito le famiglie italiane. I lavoratori del settore pagano il prezzo di anni di mancati rinnovi contrattuali che hanno creato un gap di circa 400 euro con gli altri lavoratori del terziario, un differenziale pesante e difficile da colmare. A questo si aggiunge la costante violazione delle norme di legge e dei contratti, anche in tema di salute e sicurezza, le violazioni della clausola sociale in materia di cambio di appalto e la cronica carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore. A peggiorare la situazione l’andamento dell’inflazione che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi”. E Lionti e Flauto concludono: “E’ assolutamente necessario e urgente l’intervento del governo, del ministro dell’Interno e del Lavoro su un settore delicato come quello della vigilanza privata che garantisce la sicurezza del beni e delle persone in luoghi sensibili come aeroporti, porti e ferrovie”.