Palermo – Si è svolta venerdì scorso la prima riunione post-elettorale delle liste “Rita Barbera Sindaca” e “Potere al popolo” che hanno sostenuto la candidatura a Sindaca della città di Palermo Rita Barbera.
Anche se il risultato percentuale raggiunto non ha permesso nessuna rappresentatività all’interno del Consiglio Comunale che s’insedierà nei prossimi giorni, lo schieramento ha ottenuto, senza dubbio alcuno, un significativo e interessante risultato politico.
«Si è trattato – dichiara Rita Barbera – di una campagna elettorale nella quale mi sono proposta come interprete convinta e determinata del cambiamento basata sui valori derivanti dell’autonomia da logiche spartitorie e di potere autoreferenziale, dell’onestà della proposta politica per la mia città, della volontà di volere e dovere recuperare un rapporto di fiducia e di collaborazione con i miei concittadini per il conseguimento del bene comune».
Gli oltre 9000 voti ottenuti da Rita Barbera, senza aiuti di alcun partito e/o di organizzazioni politiche a supporto, ha dimostrato che è più che mai necessario sostenere la politica del cambiamento. Nuovo movimento politico in fase di costituzione? «È presto per dirlo – afferma Rita Barbera – di fatto questo incontro rappresenta la volontà di continuare l’esperienza collegiale vissuta e di formalizzare la nostra presenza sul territorio proprio a partire dal programma condiviso che è stato realizzato. Siamo, e lo affermiamo con forza, gli unici che si sono presentati alla tornata elettorale con un programma realizzabile sin dal primo giorno, e lo dimostra l’incespicare della nuova amministrazione che, a un mese dalle elezioni, non è ancora stata in grado di nominare la Giunta, decisione dilaniata dal “manuale Cencelli”, e che, soprattutto, nella persona del neo Sindaco Roberto Lagalla, sta facendo fatica a trasformare in intento gli slogan elettorali che hanno contraddistinto la sua campagna elettorale. D’altro canto, la compagine di centrosinistra, destrutturata dal fallimentare risultato elettorale, pensa all’anacronistico concetto di “governo ombra”, retaggio della politica della fine degli anni ’80 la cui attuazione, oggi più che mai, dimostrerebbe la loro incapacità amministrativa e di governo, ancorché politica e soprattutto, il loro scollamento dalla città che sempre più bisogno di soluzioni che non di strategie partitiche».
«È giunto per noi il momento – continua Rita Barbera – di trasformare lo spontaneismo in movimentismo, aprendo in tutti i quartieri tavoli tematici sui reali problemi di ogni singola parte della città, analizzando strutturalmente l’operato non solo della nuova amministrazione ma anche dell’opposizione perché le esperienze pregresse ci insegnano che gli accordi trasversali, abitudine atavica dei politicanti più interessati alle poltrone che non ai problemi della nostra città, saranno in grado di appiattire l’operato e l’incisività dell’amministrazione. A ridosso della campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative regionali, possiamo affermare, senza tema di smentita, che si pone davanti a noi il rischio che il proseguimento degli accordi elettorali che hanno portato alle candidature a Sindaco facciano passare in secondo piano le esigenze reali di Palermo e della Città Metropolitana, dimenticata da tutti. Mobilità, strategie energetiche, diritti, decoro, pianificazione, lotta alle mafie e alla corruzione sono le parole d’ordine sulle quali continueremo a lavorare e lo faremo anche se nessuno di noi siede in alcuno scranno di Palazzo delle Aquile anche perché, come cantava Vasco Rossi, “Col cuore che batte più forte, la notte ha da passà, al diavolo non si vende. Io sono ancora qua”. Noi ci siamo e continueremo a esserci, nell’interesse di Palermo, del bene comune e delle cittadine e dei cittadini palermitani».