“Confrontarsi su un importante tema come quello relativo al Parco degli iblei è sempre un momento di grande passione e di visione politica, ma dopo 15 lunghi anni di interlocuzioni, che questo sia stato veramente un incontro decisivo e ultimo”. Lo dice la deputata regionale del M5s di Ragusa, Stefania Campo, a seguito dell’incontro che si è tenuto ieri presso il Libero consorzio comunale di Ragusa sul Parco degli iblei. Il cronoprogramma del Ministero della transizione ecologica prevede che entro il 18 luglio possano essere inviate, dal Libero consorzio alla Regione, le relazioni da parte degli enti e associazioni coinvolti nella perimetrazione del parco, per finire entro la fine del mese sul tavolo del ministero. “Non si possono mettere sempre in discussione cose già avviate nelle precedenti interlocuzioni e in fase molto avanzata – prosegue – siano definitivamente messi tutti gli enti locali coinvolti, le associazioni di categoria gli stakeholder etc. nelle condizioni di poter leggere e studiare le planimetrie di perimetrazione e zonizzazione definitiva; si rispettino i termini richiesti dal ministero per le definitive osservazioni e si guardi al futuro”. “L’istituzione di un parco è sempre una cosa grandiosa – rileva ancora la deputata regionale – che rappresenta un’opportunità di sviluppo, e non può dunque essere un tema divisivo, soprattutto nel 2022 dopo una pandemia che ci ha fatto capire ancora di più l’importanza della salute, dei corretti stili di vita e della fruizione e tutela del nostro territorio. Siamo tutti cittadini dalla parte delle nostre aziende, dell’impresa, della zootecnia e agricoltura e tutela della nostra economia. I moderni modelli di sviluppo vedono queste attività profondamente connesse al paesaggio, alla sua infrastrutturazione, valorizzazione e promozione, cultura e turismo, tutti temi che porteranno lavoro anche e soprattutto alle future generazioni. Ieri è stato chiarito che il parco non rappresenterà un appesantimento burocratico, in quanto le c.d. aree ad elevata naturalità che vi faranno parte conserveranno le medesime tutele che hanno oggi (e quindi zone SIC e area di massima tutela per il piano paesaggistico approvato per la provincia di Ragusa, aree ricadenti nel Demanio Aziende Forestali e altre zone interessate da boschi e foreste), e nelle c.d. Aree a vocazione prevalentemente rurale potranno continuare, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi di agricoltura biologica, le attività agro-silvo-pastorali nonché di pesca e raccolta di prodotti naturali, ed è incoraggiata anche la produzione artigianale di qualità. Inoltre ai comuni ed alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco nazionale è attribuita priorità nella concessione di finanziamenti dell’Unione europea statali e regionali richiesti per la realizzazione, sul territorio compreso entro i confini del parco stesso, per interventi, impianti ed opere afferenti, ad esempio, il restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale, o il recupero dei nuclei abitati rurali, o attività culturali nei campi di interesse del parco, o ancora, attività di agriturismo e sportive. Il parco è sotto i nostri piedi lo viviamo ogni giorno, dobbiamo solo istituirlo per poterne beneficiare anche dal punto di vista promozionale”.