Lucca – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in vista del 19 luglio 1992, ricorrenza della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, candiderebbe l’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone come istituto scolastico da cui partire per avviare le celebrazioni e le commemorazioni relative alla XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (21 marzo), rivolgendosi all’ass. Libera contro le Mafie di don Luigi Ciotti e al Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
La proposta è determinata dalla grande attenzione dimostrata da tale istituto calabrese nei riguardi del tema della legalità; Come abbiamo più volte segnalato l’IC “Vittorio Alfieri” di Crotone ha intrapreso un percorso didattico innovativo, trasversale e verticale. Tutti gli studenti dall’infanzia alle scuole medie hanno partecipato al progetto “I colori della legalità” che culminerà con l’intitolazione ufficiale di circa cinquanta aule didattiche ai martiri della legalità. Giudici, poliziotti, carabinieri, finanzieri, medici, giornalisti, cittadini comuni e bambini vivranno nel ricordo di un’aula scolastica, dove si sta costruendo, si spera, il futuro delle giovani generazioni con l’intento di preservarli il più possibile dalla criminalità. Per strutturare il progetto la Commissione di Educazione civica ha ricoperto compiti diversi e nevralgici: affiancamento docenti, monitoraggio, visione elaborati dagli studenti, organizzazione iniziative, formazione, relazione con le autorità. Una scuola destinata a diventare nel tempo un esempio, un laboratorio permanente di cittadinanza responsabile, i cui docenti e studenti possano auto-formarsi permanentemente, anche cambiando aula nell’arco del tempo, consegnando l’esperienza di una conoscenza veicolata in modo innovativo ai propri colleghi. Con l’auspicio che nel tempo molte altre realtà scolastiche seguano un simile esempio, sviluppando una rete nazionale per condividere contenuti e materiali.
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU