“Politiche fallimentari da decenni, indegno lo scaricabarile tra enti. A cosa sono servite le inchieste parlamentari?”
Catania – La Ugl di Catania ha partecipato ieri pomeriggio alla riunione, convocata dalla prefetta Maria Carmela Librizzi, sul tema dell’emergenza che sta vivendo la Città metropolitana etnea in materia di conferimento dei rifiuti indifferenziati nelle discariche della Regione siciliana. Il sindacato catanese ha preso parte con il segretario territoriale Giovanni Musumeci che, nel suo intervento, non ha mancato di fare notare ai presenti come la questione non sia affatto nuova, considerato che quella dello smaltimento dei rifiuti è da decenni una delle prime criticità irrisolte della nostra isola. “Abbiamo vissuto l’ennesimo incontro surreale, caratterizzato dal solito scaricabarile tra enti – dichiara amareggiato Musumeci. Se non fosse stata una problematica seria e delicata ci saremmo fatti una grassa risata davanti ad un simile teatrino che, invece, ci ha fatto indignare ancor di più non solo come rappresentanti sindacali, ma soprattutto come cittadini. Non è concepibile che, ancora oggi, si continua a navigare a vista sul da farsi dando la colpa a questo o a quell’altro, quando è la politica tutta ad aver fallito. Se non si vuole un radicale cambiamento, principalmente su questo settore, lo si dica apertamente e così ci mettiamo tutti il cuore in pace – aggiunge il segretario territoriale della Ugl. O forse, a questo punto, è meglio affidare la situazione emergenziale ad un commissario esterno alle logiche locali? E’ svilente assistere alle accuse della Regione nei confronti della Srr, come se quest’ultima non fosse stata una delle incomprensibili creature create proprio dall’Amministrazione regionale che, ancora oggi, ci fa pagare la liquidazione dei fallimentari Ato. La stessa Regione che per rilasciare le autorizzazioni mirate alla realizzazione di sistemi alternativi di smaltimento ci mette anche anni, o che elargisce premi ai Comuni “virtuosi” continuando a mantenere questo “virtuosismo” ad una soglia minima ormai raggiunta da quasi tutti i centri dell’area metropolitana. Che senso ha? Perché non si è pensato di elevare questa premialità, in modo tale da far concorrere gli enti comunali a migliorare la qualità di rifiuto indifferenziato? Ed inoltre – continua il sindacalista – ci chiediamo a cosa siano servite fino ad ora le varie audizioni e le inchieste di competenza parlamentare nazionale e regionale, se non soltanto ad aver riempito pagine di verbali rimasti lettera morta. Questa emergenza è uno schiaffo in faccia nei confronti di quei cittadini e lavoratori che si impegnano a differenziare al meglio i rifiuti e pagano una Tari non di certo economica, trovandosi alla fine cumuli di rifiuti per strada. Diciamo quindi basta a questo ignobile discarico di responsabilità tra coloro che, invece, dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo e trovare soluzioni rapide e concrete anziché accusarsi a vicenda. Ringraziamo sua eccellenza il prefetto per averci garantito questo momento di confronto – chiude Musumeci – ed alla sua alta figura ci affidiamo perché possa interloquire con il Governo nazionale al fine di chiedere maggiori risorse da devolvere all’installazione di impianti di videosorveglianza per la persecuzione dei reati ambientali.”