Giordano: “Si faccia un’ordinanza emergenziale
che consenta di conferire nelle discariche siciliane che possono ancora ricevere rifiuti,
a partire dalle 220.000 tonnellate della quarta vasca a Bellolampo”
Palermo – “Siamo davanti all’ennesima emergenza rifiuti in Sicilia con responsabilità inequivocabili del governo regionale ma anche di quelle amministrazioni locali che non hanno fatto funzionare le SRR. Il governo Musumeci ha replicato gli errori del passato, l’assenza di una governance sul sistema impiantistico rifiuti ed il flop sul piano regionale dei rifiuti”. Ad affermarlo è Dionisio Giordano segretario generale Fit Cisl Sicilia in vista delle comunicazioni all’Ars dell’assessore regionale Energia e Rifiuti Baglieri previste per lunedì 27 giugno alle ore 16, che aggiunge “La situazione tampone passa per un’assunzione di responsabilità dell’esecutivo, faccia un’ordinanza emergenziale che consenta di conferire nelle discariche siciliane che possono ancora ricevere rifiuti, a partire dalle 220.000 tonnellate della quarta vasca a Bellolampo, e non imponga nuovi costi di trasporto e conferimento ai comuni immaginando il trasporto fuori regione”. Dalla Fit ribadiscono “Abbiamo ripetutamente richiesto un confronto a livello regionale con il governo, l’Anci, le SRR e le associazioni datoriali per un monitoraggio continuo e una ricerca condivisa di soluzioni reali e strutturali. Anche su questo il governo regionale è stato il grande assente”. “Molte amministrazioni locali invece hanno finta di non capire che le SRR di cui sono soci-proprietari hanno la titolarità di legge, attraverso i piani d’ambito, sia della gestione degli impianti esistenti che della individuazione dei nuovi impianti ad integrazione degli esistenti. Il continuo gioco a scaricabarile tra i diversi livelli di amministrazione pubblica, ha determinato emergenze continue nei territori, favorito l’arricchimento di pochi e condizionato anche la gestione dei servizi di raccolta che, con gare al massimo ribasso, spesso sono state affidate a prenditori piuttosto che imprenditori”, conclude Giordano.