Palermo – “Siamo tutti sconvolti quando i caporali pagano i braccianti 3 euro l’ora ma non diciamo niente quando lo Stato paga 3 euro l’ora i Presidenti e le Presidentesse di Seggio e anche meno gli scrutinatori e le scrutinatrici!
Il caos di oggi è solo colpa del “Caporalato di Stato” di chi pensa che 280 euro per quattro giorni di lavoro pressoché ininterrotto siano una cifra decente da spendere nel momento chiave della democrazia.”
Siamo tutti indignati per quanto sta avvenendo, ma se lo Stato a tutti i livelli riflettesse sulle proprie colpe prima di lanciare strali, si potrebbe pensare a come evitare simili disastri in futuro.
Lo dichiara Mariangela Di Gangi, ricordando che a Palermo, nel capoluogo siciliano oltre al Referendum si vota per Comune e Circoscrizioni. Le operazioni di spoglio è quindi prevedibile che durino almeno due giorni, considerato che finito appunto il referendum si dovranno contare prima i voti per i candidati sindaco/a, poi quelli di lista con le relative preferenze fra oltre 700 candidati e poi ancora la scheda per la circoscrizione, anche qui con voti per il presidente, per le liste e preferenze per 160-200 candidati.