Palermo – I due comparti in prima linea durante la pandemia, la Sanità e la Scuola e le lotte per i diritti dei lavoratori precari come i rider, che nel periodo delle chiusure del Covid hanno svolto un servizio essenziale consegnando il cibo a domicilio.
Tante le difficoltà e i problemi sul lavoro che restano aperti e che saranno passati in rassegna all’iniziativa del 14 giugno al cinema De Seta “La parola al lavoro”, l’assemblea territoriale della Cgil Palermo aperta alla città e alle istituzioni, in cui sarà data voce alle lavoratrici e ai lavoratori delegati dei posti di lavoro. Introduce il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, conclude il segretario nazionale Luigi Giove. A evidenziare le criticità anche in questi tre comparti sono i segretari delle tre categorie Flc Cgil Palermo, Fp Cgil Palermo e Nidil Cgil Palermo.
Durante il periodo pandemico i comparti pubblici, dalla sanità, all’igiene ambientale passando per Comuni, Prefetture, Protezione Civile, amministrazioni centrali, hanno garantito tutte le funzioni essenziali, adattandosi alle nuove organizzazioni del lavoro dettate dall’emergenza.
“Proprio il periodo pandemico e post pandemico – dichiara il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – hanno dimostrato quanto da tempo denunciamo: carenza di personale, di formazione, di nuove tecnologie, di sicurezza sul lavoro, solo per citare alcuni temi. Solo lo spirito di abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori ha permesso di superare le mille difficoltà con i quali abbiamo dovuto misurarci”.
Il ritorno alla ”normalità”, secondo la Fp Cgil Palermo, non può continuare ad ignorare i tagli strutturali che la sanità ha subito nel corso degli anni, con il ricorso spropositato a forme di lavoro precario, ai part-time forzati, al lavoro povero. “Occorre -prosegue Cammuca- un piano straordinario per l’occupazione per rinnovare la Pa, stabilizzare i precari (storici e Covid), abbattere le liste d’attesa in sanità, garantire i livelli essenziali di assistenza e i servizi ottimali per i cittadini. Senza un piano straordinario di nuove assunzioni stabili, senza porre un freno al precariato, il perimetro di intervento dei servizi pubblici continuerà ad arretrare, ci saranno meno servizi per i cittadini e il sistema finirà al collasso, a vantaggio delle privatizzazione e dell’aumento delle disuguaglianze”.
Nel mondo della Scuola dopo lo sciopero del 30 maggio la mobilitazione non si ferma. “Già nei prossimi giorni – dichiara il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – rilanceremo i temi al centro della vertenza che riguarda l’intera categoria: rinnovo contrattuale e quindi salario e diritti, netta contrarietà riguardo al decreto 36 sulla formazione degli insegnanti decisa dal governo senza un confronto e da realizzare senza investimenti, anzi con il taglio di circa 10 mila cattedre e dei fondi destinati alla carta docenti”. Aggiunge Cirino: “Esprimiamo netta contrarietà all’esternalizzazione di tutte le funzioni informatiche dell’Istat, i cui lavoratori, per tale motivo, sono in stato di agitazione. Ed esprimiamo forti riserve ancora sul nuovo sistema di reclutamento del personale docente. Dopo anni di pandemia, i lavoratori del mondo della conoscenza meriterebbero rispetto, invece registriamo un atteggiamento dell’amministrazione non condivisibile nel metodo e nel merito”.
Nidil Cgil Palermo, la categoria dei lavoratori atipici, bolla come “assurdo” il dibattito sulla difficoltà delle imprese di reperire personale. “Lo stesso strumento del reddito di cittadinanza prevede l’obbligo per i percettori di accettare le proposte di lavoro, pena la perdita del beneficio – spiega Andrea Gattuso, segretario generale Nidil Cgil Palermo – Quindi, se i datori di lavoro rispettassero i ccnl, e si affidassero ai servizi pubblici per l’impiego, e questi operassero con efficienza, potrebbero trovare tutti i lavoratori che gli occorrono”.
Nidil Palermo è da anni un riferimento nella lotta per i diritti dei rider, una platea di oltre 500 lavoratrici e lavoratori che oggi sono divisi tra lavoratori autonomi, pagati a cottimo, e con pochissimi diritti, e subordinati, che hanno conquistato un vero contratto di lavoro ma ancora con redditi bassi, soprattutto a causa dei contratti per la gran parte part-time. “Sul fronte della somministrazione di lavoro -aggiunge Gattuso – abbiamo assistito a una crescita del settore che però spesso si sostanzia in un turn over di lavoratori (call center, commercio e servizi). Ma, grazie al costante impegno, in alcuni casi siamo riusciti a portare avanti percorsi di stabilizzazione. È fondamentale spingere le amministrazioni a mettere in campo percorsi di stabilizzazione di personale che ha già acquisito importanti competenze, a partire dai percorsi previsti dalla legge come ad esempio la circolare Madia”.