La deputata 5 Stelle dopo la presentazione della relazione elaborata dalla commissione Antimafia all’Ars: “Evidenti inadempienze davanti alle quali non sono state applicate le regole, come la revoca dei consigli di amministrazione”
Palermo – “Dalla capacità gestionale inadeguata ai servizi inefficienti di Ast, alle ambiguità in Ast Aeroservizi e fino alle numerose ombre gettate dalle inchieste giudiziarie: c’è materiale in abbondanza perché il governo Musumeci avvii al più presto un processo di profonda revisione, accendendo un faro sul mondo degli enti regionali e delle partecipate, molti dei quali devono essere liquidati perché manca la capacità economica per tenerli in piedi. In questo modo sono solo dei carrozzoni politici esposti a continui rischi di clientelismo”.
È quanto afferma la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, in merito alla relazione della commissione Antimafia sull’Azienda trasporti in Sicilia, presentata all’Ars. Schillaci, in quanto membro della commissione, si è occupata direttamente del tema in questione.
“Si deve fare una riflessione accurata ed adeguata – prosegue Schillaci – sulla continuità aziendale tra l’Ast e l’Ast aeroservizi: la seconda non sta in piedi con una propria capacità gestionale e finanziaria (come emerso in audizione, a detta dello stesso presidente del collegio sindacale) e finisce col drenare le risorse pubbliche della partecipata madre e a monte dalla Regione. Bisogna capire che senso abbia andare avanti così e se convenga piuttosto scegliere di liquidare un’azienda che non sta in piedi sul mercato”.
“All’interno dei dipartimenti regionali, poi – osserva Schillaci – non ci sono stati gli adeguati controlli, ed è venuta meno la funzione ispettiva riguardo a queste partecipate. Nonostante vi siano delle norme già nello statuto della partecipata stessa, che prevede di trasmettere una serie di documentazioni, queste sono state inviate in ritardo o non inviate per niente. Tra le altre evidenti inadempienze, abbiamo verificato come in seguito ai bilanci non in attivo per più di tre esercizi o per la mancata presentazione dei bilanci – avvenuta anche con ritardi di ben 468 giorni – non si sia provveduto alla revoca dei consigli di amministrazione, come vorrebbero le regole. I dipartimenti regionali competenti, così come la Ragioneria generale della Regione, si sono accorti delle inadempienze solo dopo le vicende giudiziarie che hanno investito l’Ast. Si tratta di fatti inammissibili, sui quali il governo regionale non può più permettersi distrazioni”.
“A proposito delle assunzioni all’Ast di candidati di Marineo – aggiunge infine Schillaci – abbiamo verificato che su 8 persone assunte, solo una era iscritta da diversi mesi alla Win Time, la società interinale incaricata, mentre gli altri 7 si erano appena iscritti, per poi essere assunti di lì a poco”.