Lucca – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale della famiglia (15 maggio), che è stata istituita dalle Nazioni Unite con risoluzione A/RES/47/237 del 20 settembre 1993, chiede provvedimenti concreti incentrati sul supporto alle famiglie in difficoltà; la crisi economica in atto si trasforma in disagio sociale; le segnalazioni da parte di colleghi provenienti da tutta Italia restituiscono l’immagine di realtà domestiche estremamente composite e complesse: nuclei monoreddito, sprovvisti completamente di risorse, forzatamente divisi per ragioni di lavoro costituiscono un riferimento su cui riflettere. L’irrequietezza o addirittura l’aggressività palesata da molti studenti, soprattutto nelle aree territoriali più a rischio, sono in buona parte esito di carenze ad ampio spettro, determinate da fattori economici, culturali, affettivi.
Il CNDDU, a tal proposito, sollecita il Ministero dell’Istruzione ad alleviare le condizioni di difficoltà connesse alle spese e ai traumi relazionali dei docenti di ruolo fuorisede separati dai propri congiunti, con riferimento particolare ai lavoratori della scuola scagliati senza criterio a migliaia di km di distanza dalle proprie abitazioni, per gli effetti dalla legge 107/2015. Sono ormai sette anni che classi di concorso come quella dell’A046 – discipline giuridiche ed economiche fanno registrare movimenti nei trasferimenti interprovinciali prossimi allo zero su scala nazionale e colleghi non più giovanissimi affrontano costi elevatissimi negli spostamenti, negli affitti, negli acquisti di prima necessità. L’Italia a due velocità dipende anche dalla mancata volontà di investire nel Meridione in termini di qualità di vita: il Sud non si svuoterebbe e forse si farebbe anche fronte alla crisi demografica se esistesse una reale volontà di ripopolare il Mezzogiorno. I recenti dati ISTAT (Istat: il 7,5% delle famiglie in povertà assoluta, pesa inflazione, Sole24Ore, 08/03/2022) evidenziano come rimanga ancora elevato il numero di famiglie in povertà assoluto in Italia, pari al 7,5% corrispondente a 5,6 milioni di persone. Situazione che pesa maggiormente con la presenza di figli minori: l’incidenza di povertà assoluta si conferma elevata (11,5%); per le famiglie con almeno un figlio minore e nel caso di famiglie formate da coppie con 3 o più figli sale al 20%. Occorre pensare di istituire un osservatorio sulla percezione del proprio benessere da parte dei docenti in modo da monitorare ogni anno tra i tanti aspetti anche la crescita esponenziale in alcune fasi dell’anno dei prezzi dei biglietti dei vettori trasporti che obbliga in alcuni casi il personale scolastico a disertare anche le festività religiose, relegando il lavoratore a una condizione di solitudine e stress emotivo. Il fenomeno anche se è conosciuto non è studiato adeguatamente in quanto è più comodo ignorarlo.
Il CNDDU in relazione a forme di disagio comportamentale riscontrate in tanti adolescenti, soprattutto in seguito alla ripresa delle attività didattiche in presenza, modalità che ha permesso di osservare sul campo gli studenti dopo due anni di lockdown, propone di istituire una “Rete di accompagnamento ai minori” che funga da supporto psicologico e ricreativo, soprattutto per quanti provengano da contesti deprivati, al fine di trovare un punto di riferimento, uno spazio protetto, per crescere il più possibile sereni e lontani da ambienti malsani. #noicisiamo
“Certo, educare i figli non è per niente facile. Ma non dimentichiamo che anche loro ci educano. Il primo ambiente educativo rimane sempre la famiglia, nei piccoli gesti che sono più eloquenti delle parole.” (Papa Francesco, Lettera del Santo Padre Francesco agli sposi in occasione dell’anno “Famiglia Amoris laetitia”, 26/12/2021)
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU