Sabato 14 maggio al Centro Cuore Morgagni di Pedara un congresso della Società Italiana di Cardiologia Interventistica sulle complicanze in emodinamica che possono verificarsi nella quotidianità operativa. Attesi specialisti provenienti da tutta la Sicilia
Pedara (CT) – È una figura sanitaria in continua evoluzione e ha il compito di diagnosticare e intervenire sulle patologie che riguardano il flusso del sangue nel cuore e all’interno del sistema vascolare. Agli emodinamisti, o cardiologi interventisti, è rivolto il congresso “Complicanze in emodinamica”, organizzato da Gise – Società Italiana di Cardiologia Interventistica, che si svolgerà sabato 14 maggio al Centro Cuore Morgagni di Pedara, nel Catanese.
Sono attesi specialisti provenienti da tutta la Sicilia, che si confronteranno nell’arco di cinque sessioni, dalle 9,15 alle 16,50, sulle criticità che possono verificarsi durante gli interventi di interventistica cardiovascolare. Si discuterà di complicanze durante procedure di cardiologia strutturale, come la chiusura dell’auricola sinistra in pazienti con fibrillazione atriale e del forame ovale pervio con il cosiddetto “ombrellino”. Ma anche di complicanze che possono verificarsi durante l’intervento con Tavi, un’innovativa tecnica mininvasiva di trattamento della stenosi aortica che si effettua con un accesso percutaneo, senza dover ricorrere all’apertura dello sterno e senza fermare il cuore. Verranno passate in rassegna, infine, tutte le complicanze vascolari e coronariche, con la discussione di casi clinici.
Il comitato organizzatore del congresso è composto da Salvatore Tolaro, primario di emodinamica al Centro Cuore Morgagni; Claudia Tamburino e Sabastiano Immè, emodinamisti nello stesso reparto; e Marco Caruso, cardiologo interventista, delegato regionale per la Sicilia di Sici-Gise. “La nostra attenzione è rivolta soprattutto ai giovani emodinamisti che stanno arrivando da tutta la Sicilia – spiega Salvatore Tolaro – . Il nostro invito è di portare la loro esperienza, confrontandoci tutti insieme per migliorare le nostre prestazioni nei confronti dei pazienti. L’emodinamica sta facendo passi da gigante sotto il profilo tecnico, oggi anche dietro una semplice angioplastica ci sono innovazioni importanti su cui vale la pena soffermarsi”.
“Ci piace confrontarci con gli altri emodinamisti siciliani, sia i più anziani che ci arricchiscono con la loro esperienza, sia con le giovani generazioni – aggiunge Claudia Tamburino – parleremo di complicanze in tutte le procedure, non si tratta di errori medici, ma criticità e imprevisti che possono accadere nel nostro vissuto professionale, da condividere con gli altri colleghi per aiutarci a vicenda a migliorare. L’obiettivo è tessere una rete di collaborazione e scambi con tutti gli emodinamisti dell’Isola per poter crescere insieme”.