Catania – Come un’interrogazione a scuola, una verifica di cui si conoscevano modalità e tempistiche con largo anticipo. Eppure ci si fa trovare assolutamente impreparati e ci si stupisce poi se si prende un bruttissimo voto. Questo è l’esempio calzante che si può fare parlando di Catania e della spazzatura che si accumula ai bordi delle sue strade e delle sue piazze. Già da tempo il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, aveva lanciato “l’allarme discariche” in tempi non sospetti quando si poteva e si doveva fare qualcosa per salvare l’immagine della città. Oggi probabilmente è troppo tardi per una situazione surreale che colpisce un settore strategico per tutta la città come quello turistico. In questi giorni assistiamo a scenari incredibili dove i visitatori, invece di portasi a casa una cartolina del barocco etneo, si portano lo scatto di strade e piazze che letteralmente sono sommerse dalla spazzatura. Gli operatori sono costretti ad organizzare visite guidate con tour della “munnizza” annessa perché ormai le discariche fanno parte integrante del panorama quotidiano della città. Ma l’amministrazione in tutto questo cosa fa? A chiederselo è il comitato Romolo Murri che attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, dopo aver ascoltato le tante lamentele dei cittadini esasperati e quasi rassegnati, chiede soluzioni immediate e radicali. La stagione estiva è quasi alle porte e questo vuol dire un aumento dei visitatori, con relative conseguenze per l’immagine della città, ma soprattutto l’aumento delle temperature. Con il gran caldo ne consegue una evidente macerazione della spazzatura al sole con presenza di odori nauseabondi e liquami oltre all’invasione di topi e insetti vari. Cosa si potrà allora? Gettare camionate di disinfettante nelle strade? E poi? Intanto proseguono le segnalazioni dei cittadini e dopo piazza Borsellino (l’ex piazza Alcalà) l’emergenza si concentra anche in via Santa Maddalena. Qui ovviamente la differenziata è pura utopia perché, in queste condizioni di assoluto degrado, si rischia l’ennesima bomba ecologica.