Palermo – Nel giorno della celebrazione del 25 aprile il centrodestra, che continua a non trovare un candidato unico a causa di vecchi rancori non ancora sopiti risalenti alle precedenti elezioni europee, prosegue a contrattare la candidatura per il Sindaco di Palermo con la scelta del prossimo Presidente regionale. Il candidato Cascio, espressione dei centristi di “Noi con l’Italia” e “Forza Italia” ma anche della “Lega – Prima l’Italia”, presenta la sua candidatura e, contestualmente, annuncia un abbinamento obbligato, un programma che ancora non c’è e, forte della sua laurea in medicina, definisce Palermo un “malato terminale” ma non accenna alla “cura” necessaria che pur fa parte del suo slogan.
«Non posso che guardare con disappunto alla decisione di una parte del centrodestra – dichiara Rita Barbera – di candidare Francesco Cascio che porta in dote come vicesindaco Alberto Samonà, attuale “Assessore dei beni culturali e dell’identità siciliana” del fallimentare governo regionale targato Musumeci, il quale si è distinto per la sua prossimità a un pensiero che è bandito dalla Costituzione arrivando a scrivere, nel suo libro di poesie “Le colonne dell’eterno presente”, versi in onore delle Schutz-Staffeln, ovvero le SS, da lui definite “Guerrieri della luce generati da padre antico e dalla madre terra. Nel sacrificio dell’ultima Thule. Monaci dell’onore.”».
«È più che mai necessario – prosegue Rita Barbera – che i partiti del centrodestra, anche attraverso i loro candidati Sindaco, rinneghino il fascismo e le dittature ed evitino, pur di vincere, di candidare nelle loro liste personaggi che hanno dimostrato prossimità con tale pensiero».