Ragusa – La Via Crucis del malato. E’ stata quella animata, dalla Pastorale della salute all’hospice dell’ospedale Maria Paternò Arezzo. Una Via Crucis particolare perché, accanto alle tradizionali quattordici stazioni, c’è stato l’arricchimento con le meditazioni di pazienti e operatori di un reparto di cure palliative. “Riflessioni molto toccanti – spiega il direttore dell’ufficio diocesano, il sacerdote Giorgio Occhipinti – che hanno reso questi momenti molto significativi e, soprattutto, hanno garantito adeguato conforto a chi soffre. Abbiamo anche portato la doppia croce ungherese, tipica della Via Crucis del santuario di Fatima: la croce di Cristo mentre l’altra era la nostra. Le due croci unite sono diventate una. Un modo per significare che la nostra sofferenza diventa più leggera se unita a quella di Cristo presente in particolare nei malati”.
In reparto, poi, anche la visita del direttore generale dell’Asp Angelo Aliquò con il direttore sanitario Raffaele Elia. Hanno ringraziato personalmente i due malati, Carmelo e Santina, per i doni pasquali che hanno preparato. Nel pomeriggio, il rito è stato ripetuto all’ospedale Giovanni Paolo II, stavolta utilizzando le stazioni realizzate dal Consorzio siciliano di riabilitazione di Ragusa. In particolare, grazie ai lavori creati da un operatore del Csr di Comiso, laureatosi all’Accademia delle belle arti a Roma, è stato possibile dare vita a un momento di preghiera raccolto e silenzioso per gli ammalati. “Sono stati, anche in questo caso – aggiunge don Occhipinti – momenti fortissimi, carichi di emozione, che ci hanno toccato il cuore nel profondo”. Sempre all’ospedale nuovo, poi, nella cappella, si è tenuta la celebrazione della Passione del Signore. Per la domenica di Pasqua, la messa solenne è in programma alle 10 al piano terra della torre B dell’ospedale Giovanni Paolo II e alle 11 al Paternò Arezzo di Ragusa.