Palermo – La Commissione Europea ha rispedito il PSN (Piano Strategico Nazionale) al Ministero dell’Agricoltura con oltre 240 rilievi ed è per questo motivo che arriva la richiesta dei vertici della Cia Sicilia per una PAC (Politica Agricola Comune) che sia più aderente alle legittime istanze del Sud ed a un nuovo PSR (Programma di Sviluppo Rurale) che sia a misura dell’agricoltura isolana. In sintesi, è questo il contenuto di una lettera che il presidente della CIA Sicilia Graziano Scardino ha inviato all’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla chiedendo un incontro assieme al nuovo Comitato Esecutivo Regionale CIA, al fine di fare conoscere le realtà territoriali ed imprenditoriali che costituiscono il nuovo gruppo dirigente della CIA Sicilia e pianificare il lavoro futuro.
“Le richieste di chiarimento inviate dalla Commissione Europea all’Italia sul Piano Strategico Nazionale – sottolinea Scardino – sono la prova evidente dell’inadeguatezza del Piano e confermano quanto denunciato lo scorso anno dalla CIA Sicilia. Il piano, nella sua forma attuale, non è sufficiente. La Commissione osserva che numerosi elementi del piano, sono mancanti, incompleti o incoerenti. Le osservazioni della Commissione – aggiunge Scardino – entrano nel merito in maniera trasversale su tutte le parti del Piano sia sul Primo che Secondo Pilastro. Risulta insufficiente il metodo della convergenza che l’Italia ha deciso nella forma minimale, lasciando insoddisfatti la maggior parte degli agricoltori ed allevatori della Sicilia, è insufficiente l’approccio con gli Ecoschemi ed anche le giustificazioni del premi accoppiati. Sono oltre 240 i rilievi della Commissione che evidenziano l’assoluta necessità della concertazione a partire dai territori, difatti anche l’approccio del futuro PSR viene messo in discussione. E’ urgente un tavolo regionale al fine di analizzare le criticità e formulare proposte per i tavoli di concertazione nazionali. Per questi motivi – conclude Scardino – abbiamo chiesto un incontro all’assessore Scilla al fine di avviare un confronto che porti a formulare proposte che contengano una equa distribuzione dei premi PAC e limitino le storture derivate dai premi storici”.