Siracusa – “Piena condivisione della Lega alle richieste di Confindustria per superare crisi del settore petrolifero. Le porteremo avanti sia in sede nazionale che europea”. Lo afferma il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, al termine dell’incontro che si è tenuto a Roma a cui hanno preso parte il segretario nazionale della Lega, il senatore Matteo Salvini, l’eurodeputato della Lega, Marco Zanni, ed i vertici di Confindustria Siracusa.
Nel corso dell’incontro sono state affrontate le criticità del settore petrolifero, che in Sicilia, con le raffinerie di Siracusa, Milazzo e Gela, assorbe più del 40 per cento della capacità di raffinazione del paese.
“Un asset così importante per la Sicilia e per l’intero paese – dice Cafeo – ha subito perdite consistenti nel periodo della pandemia, mai davvero recuperate, inoltre il conflitto tra Russia e Ucraina ha contribuito ad una lievitazione dei costi per via dell’aumento del prezzo del greggio e del gas naturale. Tanto per far comprendere il livello della crisi, tra il 2019 ed il 2020, il settore petrolifero, solo nel Petrolchimico di Siracusa, ha subito perdite per oltre 1 miliardo di euro”.
Tra le altre criticità, evidenziate nel corso dell’incontro, c’è il piano per la Transizione energetica.
“Le aziende sono pronte alla riconversione ed al nuovo scenario economico – dice Cafeo – prospettato dai paesi dell’Unione europea, che prevede l’abbattimento delle emissioni da Co2. Il settore della raffinazione, che nel Petrolchimico di Siracusa assorbe più di 7500 persone, tra lavoratori diretti e dell’indotto, ha le risorse per raggiungere questo obiettivo ma deve essere messo nelle condizioni di pianificare e programmare gli investimenti. Nel PNRR il Governo nazionale non ha previsto aiuti specifici per la raffinazione ma c’è l’opportunità del Patto per la raffinazione che consentirebbe al settore di poter usufruire di risorse, attraverso l’impiego di una parte delle accise e dell’IVA per investimenti legati ad un piano di abbattimento del Co2”.
Tra i punti delicati, toccati nel corso dell’incontro, c’è quello relativo al Decreto legge che impone al settore petrolifero un contributo solidaristico straordinario sugli extra profitti.
“Questo contributo – dice Cafeo – è riconducibile ai profitti che le aziende avrebbero ricavato dall’aumento dei prezzi ma sono errate le basi per il calcolo. Basti pensare che questo extra profitto fa riferimento al periodo comprendente il quarto trimestre del 2020 ed il primo trimestre del 2021, cioè una finestra temporale segnata dalla pandemia e dalla contrazione economica. Le aziende devono anche sopportare un peso fiscale non indifferente, per cui questa misura rischia di far sprofondare un settore trainante per il paese e se dovesse crollare le conseguenze economiche, sociali ed occupazionali sarebbero devastanti. Per questo, chiediamo al Governo di rivedere questi parametri di calcolo. Ma ci batteremo anche in sede europea per cambiare strategia, tenuto conto che la guerra in Ucraina ha evidenziato in modo palese la dipendenza energetica dell’Europa, per cui servono strategie che consentano ai paesi occidentali di essere attori principali del proprio destino”.