“vogliamo capire a che punto siamo con la forma di gestione societaria e quali rischi corrono i cittadini iblei circa gli aumenti dei costi del servizio”
Ragusa – Così come era già stato fatto nei mesi scorsi quando una istanza era stata trasmessa alla Srr per sollecitare l’adesione al bando del Pnrr con riferimento a progetti relativi al ciclo dei rifiuti, anche in questa occasione i tredici consiglieri comunali dei Cinque Stelle eletti nelle varie città della provincia di Ragusa hanno sottoscritto un documento congiunto, stavolta rivolto all’Assemblea territoriale idrica dell’area iblea, avente per oggetto una serie di scottanti tematiche. L’istanza, per conoscenza, è stata indirizzata anche ai dodici sindaci dei Comuni iblei.
E’ il consigliere comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli, capogruppo a palazzo dell’Aquila e che ha cercato di fare sintesi rispetto alle richieste provenienti da tutti i colleghi della provincia iblea [e quindi i consiglieri di Acate (vale a dire Concetta Celeste, Roberta Cavallo, Alessandro Carrubba e Giovanni Occhipinti), Comiso (Patrizia Bellassai), Modica (Marcello Medica), Ragusa (oltre allo stesso Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Antonio Tringali, Alessandro Antoci), Scicli (Concetta Morana), Vittoria (Valentina Argentino)], a illustrare quali sono le richieste in questione.
“Ci risulta che, relativamente alla forma di gestione del Sistema idrico integrato – dice – visto che la forma “in house è già stata deliberata dall’assemblea dei sindaci, si è nella fase di approfondimento tra la forma dell’“azienda consortile” o della “società per azioni”. Ecco perché vorremmo intanto conoscere lo stato di avanzamento del processo decisionale che porterà l’assemblea dei Comuni a decidere per l’una o l’altra delle forme societarie possibili. E, ancora, chiediamo lumi sul piano operativo relativo alla gestione delle risorse umane. Infatti, a seguito dell’atto di interpello dell’Ati del 18 marzo 2022, in cui si richiede la disponibilità a titolo gratuito di figure professionali chiamate a svolgere le proprie mansioni presso l’Ati, chiediamo chiarimenti sul totale delle risorse umane necessarie al funzionamento dell’Ati e della società in house collegata”.
Nel documento, inoltre, si chiedono chiarimenti sui costi previsionali che dovranno essere sostenuti per la costituzione ed il funzionamento della società in house (costi per il personale, amministratore, gestione, consulenze, etc.) e se e come la costituzione della suddetta società impatterà sui costi del servizio idrico dei residenti nel Libero consorzio. “Inutile dire, per quanto ci riguarda, che siamo profondi sostenitori dell’acqua pubblica, senza orpelli di alcun tipo. Preme sottolineare, inoltre – è scritto ancora nell’istanza dei consiglieri Cinque Stelle – come sia al momento attivo un Avviso pubblico per la presentazione delle proposte per interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti a valere sulle risorse del Pnrr. In particolare, le istanze devono essere rivolte a ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile ed incrementare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici; rafforzare la digitalizzazione delle reti che consentano di monitorare i nodi principali e i punti più sensibili della rete per una gestione ottimale delle risorse; ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze; migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini. Possono presentare richieste di finanziamento, in qualità di soggetti proponenti, gli enti di governo d’ambito che abbiano affidato il servizio a soggetti legittimati. E’ evidente, quindi, come la celere costituzione della società in house sia requisito imprescindibile per la partecipazione al suddetto bando. Richiediamo, pertanto, una completa attività di informazione nei confronti della popolazione su un tema così sensibile come quello della gestione e dei costi del servizio idrico”.