La Fillea Cgil Palermo chiede un incontro all’assessore al Patrimonio Sala sui progetti da presentare entro il 31 marzo. “Con la Scuola Edile, pronti a progetti in partenariato con l’amministrazione”
Palermo – La Fillea Cgil Palermo sollecita un incontro con l’assessorato al Patrimonio Toni Sala sui progetti da presentare con il bando dell’Agenzia alla coesione territoriale che metta a disposizione 250 milioni di euro per la rigenerazione dei beni confiscati. E manifesta la disponibilità del sindacato, in quanto terzo settore, ad attuare una forma di partenariato con l’amministrazione comunale.
La richiesta è stata inviata ieri data “simbolica” dell’anniversario dei 26 anni dalla emanazione della legge 109 del 96, che ha introdotto per la prima volta il tema dell’utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia.
“Palermo è prima in Italia, detiene un migliaio di immobili confiscati alla mafia. Per la Fillea Cgil, l’occasione del bando dell’Agenzia per la coesione territoriale è irrinunciabile – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Nella richiesta, oltre a chiedere un monitoraggio sui progetti che verranno presentati dal Comune entro la scadenza del 31, sollecitiamo pure un incontro con l’apparato tecnico dell’assessorato al Patrimonio, per evidenziare eventuali criticità legate alla elaborazioni dei progetti che il Comune si appresta a presentare. Sappiamo che si tratta 5 progetti sul riuso sociale dei beni da parte di associazioni del terzo settore e del volontariato. A tale proposito, abbiamo lanciato l’idea di un partenariato da effettuare con la Scuola Edile amministrata da Cgil Cisl Uil e dall’Ance”.
L’idea è frutto di colloqui già avviati dalla Fillea con l’assessorato al Patrimonio nelle scorse settimane. “La nostra richiesta nasce proprio per dare un sostegno e mettere a valore anche i progetti che vedono coinvolti i soggetti del terzo settore – aggiunge Ceraulo – Per questo, oltre all’incontro chiesto, abbiamo sottolineato l’opportunità di partecipare assieme al Comune attraverso una coprogettazione ai progetti con finalità sociale, dal momento che questa forma di collaborazione col terzo settore rientra tra gli indici di valutazione dei progetti da parte dell’Agenzia”.