Palermo – Il Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, dopo aver custodito per circa 20 anni l’Auditorium comunale Giuseppe Di Matteo, il 22 ottobre 2020 lo ha riconsegnato alle risorse immobiliari del Comune di Palermo.
Uno dei tantissimi servizi che il Centro offriva agli abitanti della città di Palermo e in particolare ai residenti della II circoscrizione era l’apertura dell’Auditorium, luogo di aggregazione per circa 100 anziani.
In questo luogo gli anziani organizzavano spettacoli teatrali, visionavano film, partecipavano a corsi di computer, di ceramica, organizzavano le sfilate e le feste di carnevale, prendevano parte ad eventi ed occasioni di confronto con i giovani ecc. Ebbene, da più di 1 anno l’immobile è abbandonato a se stesso e, ad oggi, versa in una situazione di degrado e incuria: già è andato fuori servizio l’impianto di allarme e antincendio, l’autoclave è fuori uso, l’umidità ha scrostato dalle pareti la vernice e il controsoffitto cade a pezzi a causa dell’infiltrazione d’acqua.
Negli ultimi anni, tra i vari assessori che si sono succeduti (3 assessori in 5 anni) e i vari dirigenti, c’è stato un rimpallo per la nuova assegnazione dell’Auditorium, che, già da oltre un anno, si prevedeva dovesse essere consegnato alla II circoscrizione.
Ma ad oggi nulla di fatto.
Martedì 8 febbraio il gruppo degli anziani, che da anni frequenta il Centro di Accoglienza Padre Nostro, ha scritto una lettera al Sindaco di Palermo, prof. Leoluca Orlando, e all’Assessore al Patrimonio, Tony Sala, nella quale viene chiesto loro di riconsegnare al territorio di Brancaccio i locali dell’Auditorium Giuseppe Di Matteo, che si trova in via San Ciro n. 15.
Questo luogo per gli anziani del quartiere riveste grande importanza, in quanto è stato uno spazio di incontro, di relazione, svago e anche di conforto alla solitudine.
Venerdì 11 febbraio il Presidente della II circoscrizione del Comune di Palermo, Mario Greco, congiuntamente al gruppo degli anziani hanno ufficialmente firmato la lettera che è stata inviata al Sindaco e all’Assessore, accompagnata dall’immensa speranza di potersi incontrare nuovamente all’Auditorium.
Già questo potrebbe bastare, ma ciò che questi locali dovrebbero ricordarci per sempre rende ancor più umiliante e amara la situazione.
In primis l’Auditorium è intitolato a Giuseppe Di Matteo, il bambino sciolto nell’acido dalla mafia. Inoltre, l’Auditorium è un luogo sacro, in quanto è lì che il Beato Giuseppe Puglisi celebrò la Santa Eucaristia per più di due anni per la comunità di Brancaccio, compresa l’ultima messa prima di essere barbaramente ucciso dalla mafia.
Ma il popolo palermitano che non sa’ avere pietà per i propri morti, lasciandone 1000 insepolti, può avere rispetto per i propri Martiri?
Anche il vincitore Achille, dopo aver ucciso il valoroso principe troiano Ettore, concede una tregua armata di undici giorni ai soccombenti Troiani per la celebrazione dei riti funebri, ponendosi contro il Re Agamennone che conduceva l’attacco dell’esercito degli Achei contro i Troiani. Egli voleva sfruttare il vantaggio dello smarrimento dell’esercito troiano per la morte di Ettore. Ma Achille non poté rimanere sordo d’innanzi alle preghiere di Priamo, che chiese per suo figlio Ettore una degna sepoltura.
Mitologia, storia antica, immaginazione? Accadimenti lontani nel tempo?
No. Storie di valori dell’uomo e della sua dignità.
Maurizio Artale